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Il termometro della paura

Un'attività per parlare delle proprie paure o preoccupazione e familiarizzare con esse

Carlotta Cerri
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Io, Oliver ed Emily abbiamo preparato questo laboratorio per il volume «Avere paura - Capire e superare piccoli e grandi timori» che ho scritto per la collezione «Gioca e Impara con il metodo Montessori» a cura di Grazia Honegger Fresco (un’opera edita da Studio Dispari per Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport). Il volume attualmente non è disponibile per l'acquisto e non è prevista una ristampa, ma magari puoi ancora trovarlo di seconda mano.

Questa attività parte dal presupposto che l'esperienza che facciamo di un'emozione come la paura è sempre soggettiva e — a seconda dell'oggetto che la genera — può comprendere diversi livelli di intensità. Per aiutare i bambini a familiarizzare con le proprie paure e conoscerne anche i diversi «gradi», può essere utile uno strumento visivo come il «termometro della paura»: una situazione che lo preoccupa poco sarà vicina all’1, mentre una situazione che lo spaventa profondamente tenderà al 10. SI può anche decidere di chiamarla preoccupazione, invece di paura.

Il termometro della paura può anche essere usato per catalogare i diversi livelli della stessa paura: se tua figlia ha una determinata paura, potete scrivere una lista di situazioni a essa relazionate e poi classificarle dalla meno alla più intensa. Per esempio, se tua figlia ha paura dei ragni, i livelli possono essere: l’idea del ragni, toccare il ragno, tenere il ragno in mano, vedere un ragno fermo, vedere un ragno che si muove, vedere qualcuno che prende in mano un ragno, qualcuno che insiste affinché lei prenda in mano il ragno. Potete poi catalogare le diverse situazioni per capire quali la preoccupano veramente e scoprire, così, che magari non ha molta paura dei ragni in sé, ma solo di prenderli in mano.

Questo esercizio è anche utile per te, genitore: imparare che cosa fa sentire tuo figlio preoccupato è un primo passo molto importante per aiutarlo a gestire la sua ansia e appoggiarlo con una dose extra di empatia in situazioni che gli causano stress (per esempio, una festa di compleanno dove non ci sono i suoi migliori amici o una competizione sportiva per la quale non si sente preparato).

Come costruire un termometro della paura

  1. Preparate cartellini con fogli colorati (va bene anche lo stesso colore e potete anche usare post-it di diverso colore). Procuratevi un poster più grande come abbiamo fatto la prima volta noi, altrimenti stampate il pdf che abbiamo preparato per voi (termometro a colori - termometro in bianco e nero) e unite le tre pagine.
  2. Se non puoi stampare disegnate un termometro grande sulla sinistra del foglio e scrivete i numeri da 1 a 10, dal basso verso l’alto. Potete colorare il termometro con colori che vanno dal verde, in basso, al giallo, all’arancione al rosso, in alto. 
  3. Lascia che tuo figlio scriva le proprie paure, una per cartellino. Se non sa ancora scrivere, puoi aiutarlo tu, ma lascia che l'idea arrivi da lui.
  4. Se volete, potete anche disegnare le faccine con le espressioni vicino ai numeri: 1-2 serena; 3-4 sorpresa; 5-6 un po’ preoccupata; 7-8 nervosa; 9-10 spaventata. 
  5. Lascia tua figlia attacchi le etichette delle sue paure sul poster, in corrispondenza del livello di ansia o preoccupazione che le suscita. Si possono anche attaccare con delle mollette per poterle cambiare con il tempo, man mano che una paura scende di intensità o proprio non fa più paura.

Diverse età 

Soprattutto con i bambini più piccoli, è importante preparare e presentare l’attività dopo che effettivamente si è presentata una situazione di paura, non prima. In quell'occasione potrai spiegare ai tuoi figli che a volte tutti ci sentiamo preoccupati e che la paura è spesso un’amica, perché ci protegge; a volte, però, può anche precluderci belle esperienze. Il termometro ci aiuterà a pensare alle nostre paure, a categorizzarle per intensità e poi parlarne tutti insieme.

Noi abbiamo fatto questo laboratorio con i nostri amici Josh e Eli e loro avevano paure molto diverse da quelle di Oliver ed Emily, tipo parlare in pubblico o affogare (il genitore potrà scrivere le sue: io scriverei «che i bimbi si facciano male»): abbiamo parlato di ogni paura, l'abbiamo validata, ognuno ha espresso quanto ogni situazione suscitasse preoccupazione (le paure dei più piccoli non facevano paura ai più grandi e viceversa e altre paura, tipo quella di affogare, abbiamo deciso che è molto sana perché l'acqua è pericolosa e la paura ci tiene vigili). 

Miriam invece ha fatto questo laboratorio con le sue bambine dopo che la più piccola (3 anni) aveva più volte manifestato alcune nuove paure. In questo caso hanno usato il termometro che avete trovato da stampare ai link sopra. Alla loro attività si sono uniti anche la zia e il nonno, ciascuno raccontando aneddoti e mostrando quanto sia soggettiva ogni esperienza.

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