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Come rendere una camera più Montessori (la cameretta creata da Deborah)

Carlotta Cerri
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Da quando è nato Oliver, ho «montessorizzato» 4 case stabili e almeno 12 nel nostro viaggio intorno al mondo: questa esperienza mi ha dato tantissimi spunti e una capacità incredibile di montessorizzare qualsiasi spazio con gli strumenti che ho a disposizione.

Visto che ricevo spesso email di mamme e papà che mi mandano foto della propria casa e mi chiedono di aiutarli a «montessorizzarla», oggi ho deciso di condividerne una pubblicamente sul blog (con il permesso della mamma Deborah): lo faccio attraverso foto che analizzo e in cui scrivo ciò che io, personalmente, cambierei. CI tengo a spiegare che per un’analisi corretta dovrei osservare il bambino al lavoro, quindi mi limiterò a dare spunti generali.

Devo ammettere che ho barato un pochino: Deborah ha fatto un lavoro fantastico per creare un ambiente adatto a suo figlio di 3 anni e mezzo e questa cameretta ha già tutte le caratteristiche di una cameretta Montessori (persino alcuni materiali!). Deborah, però, mi scrive che suo figlio fa fatica a riordinare e che questo aspetto, soprattutto durante questa pandemia, le sta facendo fare davvero fatica.

Le ho suggerito alcune idee, ma in questo caso ci tengo a ricordare anche a Deborah che il vero problema è stata la convivenza forzata h24 e che questo non è un buon momento per chiedere di più ai nostri bambini: è il momento di dare loro ancora più comprensione ed empatia.

La cameretta creata da Deborah

Prima di tutto ci tengo a dire che adoro i colori, la semplicità, il legno, la luce, l’estetica, l’ordine: questa cameretta ha tutte le caratteristiche di un ambiente Montessori. Deborah, si vede che hai fatto le tue ricerche!

I giochi sono ben organizzati, l’unica cosa che cambierei è la quantità, perché queste non sono le uniche mensole: io consiglio sempre di lasciare fuori 5-6 giocattoli al massimo per bambino. Quali? Per capirlo, bisogna osservarlo giocare.

Deborah ha messo a disposizione una bella varietà di attività, dall’alto al basso e da sinistra a destra troviamo: un cestino per gli strumenti musicali, un materiale di incastri solidi, cestino con frutta e relative carte da abbinare, gioco per infilare, costruzioni, attività con pinze. La varietà mi piace perché ogni attività lavora su una determinata abilità e richiede diversi livelli di concentrazione. Pensando a Emily che ha la stessa età aggiungerei sicuramente un’attività artistica (tagliare, incollare, colorare).

Smonterei la torre rosa: in una scuola Montessori, la torre rosa la presentano montata, ma io, personalmente, l’ho sempre preferita in una cesta in modo che i miei bimbi la trovino da iniziare (per loro il divertimento era costruire la torre e, specialmente da piccoli, togliere un passaggio aiutava il gioco indipendente): è importante osservare l’uso che i nostri figli fanno dei giocattoli per capire come presentarli.

Toglierei la torre cilindrica e il gioco del percorso con anelli (sopra le mensole) o, se il bambino li usa ancora spesso, li includerei nei 5-6 giocattoli a disposizione: se il bambino li usa poco, fungono più da soprammobili, quindi non necessari.

Questo piccolo armadio è bellissimo. Anche qui, toglierei il superfluo, se possibile (il carrellino e le palle): meno è più.

Un tappetino è ideale per quando il bambino voglia giocare sul pavimento, ma io ho sempre preferito un tappeto fisso più grande che può anche delimitare la zona gioco.

Visto che Deborah mi dice che suo figlio ama disegnare, cercherei di creare una piccola stazione per colorare (tavolino e sedia) in questo angolo (se il cassettone è necessario o il budget non lo permette, cercherei una soluzione per usarlo come tavolo aggiungendo un piccolo sgabello). Questo cassettone è meraviglioso, ma per me la funziona vince sulla forma.

Infine, può darsi che aggiungerei alcuni quadretti alle pareti: noi avevamo sempre tre quadretti (dimensione a4) con un’immagine reale per quadro e a tema (animali della fattoria, animali della giungla, veicoli…). Nel mio corso online ci sono anche le template da stampare con le immagini che usavamo noi.

Questo è nel corridoio vicino alla cameretta. Io credo che eliminerei il più possibile i giochi in quest’area: le mensole sono un punto di riferimento per il bambino e quindi raggrupperei tutti i giochi sulle mensole nella cameretta. Tutti gli altri via in armadi e da ruotare.

Eviterei ceste grandi: anche se avere una categoria ci oggetti (ad esempio, veicoli) è consigliabile, preferirei che il bambino avesse a disposizione ed esplorasse pochi veicoli alla volta in una cestina più piccola. Magari con le relative carte da abbinare.

Bellissima la tavola di legno con le serrature 😍. Per i libri, per me, vale lo stesso principio dei giocattoli: preferirei creare un piccolo angolo lettura in camera (o in sala, se leggete insieme in sala) con una selezione di libri. Leggere direttamente vicino alla libreria aiuta anche a rimettere in ordine i libri.

In generale, Deborah non ha molto da cambiare, si vede che ha creato spazi pensando a suo figlio e questo, a lungo andare, promuove l’indipendenza nel gioco: cambierei solo la quantità di giocattoli che il bambino ha a disposizione e in generale rimuoverei tutto ciò che è superfluo.

Per ultimo, a 3 anni e mezzo è una bellissima età per aggiungere una piantina personale sulle mensole (potete andare a sceglierla insieme) di cui il bambino potrà prendersi cura indipendentemente.

Deborah, continua così! 😍

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