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Insegnare ai tuoi bimbi a riordinare non è *così* difficile

Carlotta Cerri
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Il nostro appartamento non è sempre in ordine come lo vedi nelle foto. Ma direi che il più delle volte non è disordinato. Tutti contribuiamo a mantenerlo pulito, specialmente i bambini (a dire il vero direi che, e Alex sarebbe d’accordo, io sono la più disordinata della banda, ops!).

Oliver ed Emily amano l’ordine: in realtà ogni bambino ama l’ordine — fidati, anche i tuoi — perché i bambini hanno una naturale tendenza all’ordine. Noi genitori dobbiamo semplicemente nutrirla dando loro gli strumenti giusti.

Questi sono gli “strumenti” che hanno funzionato per noi e ci tengo a condividerli perché hanno funzionato ben due volte, per di più con due bambini molto diversi tra loro:

  • Abbiamo una selezione molto limitata di giocattoli, che per me è fondamentale.
  • Abbiamo una selezione ancora più piccola di giocattoli che usiamo. Lascio fuori sulle mensole circa 5-6 giocattoli per bambino, o anche meno ora che Oliver ed Emily iniziano ad usare gli stessi giocattoli.
  • Tutti i giocattoli che non usiamo rimangono in un armadio.
  • Tutti i giocattoli che usiamo sono ordinatamente disposti sulle nostre mensole: di solito lascio i puzzle nella scatola; per i giocattoli con un sacco di pezzi (e una base), metto i pezzi in una ciotola sulla mensola (e la ciotola sulla base del gioco).
  • Da sempre, cerchiamo di usare un giocattolo e di rimetterlo a posto sulla mensola prima di prenderne un altro (proprio come a scuola).
  • Ruoto i giocattoli sulle mensole quando: 1. Me ne ricordo (a volte mi ci vuole un po'); 2. I bambini iniziano a fare casino quando giocano, che a mio avviso significa che non sono più interessati; 3. Mi chiedono un giocattolo che è nell'armadio (nel qual caso ne scelgono uno dalle mensole da mettere via).
  • Evitiamo scatole e ceste: potrebbe sembrare che aiutino a mantenere la stanza in ordine, ma in realtà promuovono il caos. Quando un bambino cerca un giocattolo in una scatola, di solito finisce per rovesciarne il contenuto, creando così un disordino che molto probabilmente gli sembrerà troppo difficile da riordinare.
  • Delimitiamo l'area di gioco con un tappeto perché trovo che aiuti a contenere il disordine.

Come hai insegnato ai tuoi figli a mettere a posto?

In tanti mi fanno questa domanda. La risposta potrebbe deluderti, ma la verità è: non gli ho mai insegnato. Fin da piccoli, ogni volta che giocavamo con loro, seguivamo la regola del “metti a posto il ​​giocattolo prima di prenderne un altro”: così, giorno dopo giorno, abbiamo creato l’abitudine spontaneamente e, visto che abbiamo scelto Montessori, a scuola l’abitudine viene rafforzata.

L’altro giorno sono tornata in sala dopo aver messo a letto Emily, e Oliver aveva riordinato tutti i suoi giocattoli da solo. Mi ha detto: “Ho messo tutto in ordine. Dobbiamo prendere un materiale e poi rimetterlo via prima di prenderne un altro, come a scuola. Emily ha fatto un casino!”. Il casino era composto da tre giocattoli sul tappeto (e sì, spesso chiama i giocattoli “materiali” e giocare “lavorare”).

Cosa fai quando si rifiutano di riordinare?

Questa è sempre la parte difficile: “ma il mio bambino si rifiuta di mettere in ordine!”. Lo sento spesso, e prima di dieti quello che faccio io, ci tengo a ricordarti che i bimbi (anche i miei) passano per fasi di più ordine e di meno ordine ed è normale.

Quando si dimenticano di mettere a posto, glielo ricordo (anche se hanno già preso un altro giocattolo).

Se si rifiutano di farlo, inizio a mettere a posto io e chiedo loro di aiutarmi (cosa che di solito fanno, anche solo uno o due pezzi).

Se la situazione è fuori controllo — succede — e tutti i giocattoli sulle mensole sono sul tappeto, li aiuto. I bambini di solito si sentono sopraffatti quando devono riordinare un gran disordine (ecco perché mettere via un giocattolo prima di prenderne un altro funziona così bene!), e se chiediamo loro di riordinare da soli, ci ignorano e finiamo in una lotta di potere. Se offriamo il nostro aiuto, invece, molto probabilmente lo accetteranno perché naturalmente preferiscono l’ordine.

Queste sono le frasi tipiche che uso — ora che Oliver è più grande, l’aiuto verbale a volte è sufficiente:

“Vuoi che ti aiuti a riordinare?”

“Io metto in ordine questo giocattolo e tu metti in ordine quello”

“Puoi passarmi tutti i pezzi di quel giocattolo così posso metterli nella ciotola?”

“Puoi iniziare da questo giocattolo, mettere via tutti i pezzi in quel cestino e rimettere il cestino sulla mensola”

Quando Oliver era più piccolo, se gli dicevo “Se non vuoi riordinare, lo faccio io” di solito si alzava e correva a mettere tutto in ordine da solo, ma ovviamente non funziona più ;-)

Ora, la comprensione, l’empatia, l’aiuto e semplici istruzioni sono ciò che meglio funziona nella maggior parte delle situazioni.

Nessun premio o castigo, solo feedback

Il mio feedback

Cerco di non minacciare mai o punire Oliver se non riordina, e sicuramente non lo premio quando lo fa (lo ringrazio, però).

Nei suoi periodi di disordine (che di solito coincidono con i momenti stressanti della sua vita, l’inizio della scuola, il ritorno a casa da un viaggio…) o quando si rifiuta di mettere a posto per molti giorni di fila, di solito ripongo i suoi giocattoli nell’armadio (ad un certo punto avevamo fuori solo i Duplo). Potresti vederlo come una punizione, ma per me significa rimuovere l’elemento sopraffacente del gioco: meno giocattoli, meno disordine, meno frustrazione al momento di mettere via.

Di solito li reintroduco sulle mensole gradualmente, quando penso che sia il momento o quando me li chiede (anche se mi sorprende sempre quanto vada avanti senza giocattoli, usando solo la sua immaginazione per giocare).

Il feedback dell’ambiente

Questo è successo solo poche volte, ma ha funzionato come per magia.

Oliver si era dimenticato di riordinare e alcuni dei giocattoli che aveva lasciato fuori si sono rotti. Li abbiamo calpestati, Colbie li ha afferrati, Oliver li ha schiacciati mentre portava fuori la bici. È stato triste, erano dei bei giocattoli, ma è stata una grande lezione e al 100% fornita dall’ambiente.

Probabilmente non romperei di proposito i suoi giocattoli solo per insegnare una lezione, ma se disperata per una soluzione, perché no? Il fine giustifica i mezzi, no? ;-)

Posso insegnare ai miei figli ora che sono più grandi?

I bambini vivono nel presente, hanno una straordinaria capacità di adattarsi alle nuove situazioni e creare nuove abitudini. Penso che modificare l’ambiente (avendo a disposizione meno giocattoli, togliendo scatole e cestini) e creare una nuova abitudine di riporre un giocattolo prima di prenderne uno nuovo sia sufficiente per “insegnare” a giocare con i giocattoli in un modo più ordinato.

A volte, con i bambini piccoli, è sufficiente usare il nostro esempio; con i bambini più grandi non ho esperienza, ma potrebbe funzionare parlare con loro, spiegare il problema, pensare insieme a delle soluzioni e personalizzare un’abitudine ragionevole con la quale tutti si sentano a proprio agio.

E sempre, sempre evitare gli estremi. La flessibilità è lo strumento migliore per la maternità! Ultimamente Oliver vuole tirare fuori tutti i suoi puzzle e farli tutti insieme sul tappeto… perché no?

🌸 Come avrai visto, la preparazione dell’ambiente del bambino è importantissima: nel mio corso “Come montessorizzare la tua casa” ti insegno come rendere ogni ambiente alla portata di tuo figlio per favorire l’ordine e promuovere l’indipendenza.

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