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Ciò che sento su Parigi

Carlotta Cerri
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Non so cosa sento su Parigi. Sugli attacchi che inondano il web, la televisione, la radio, le nostre menti. Non so nemmeno se voglio dire qualcosa e unirmi al turbinio di pensieri che ognuno si sente in dovere di condividere.

Quindi dirò qualcosa di estremamente ingenuo — senza dubbio alcuno — ma onesto. Che non rispecchia una visione politica o una corrente di pensiero. E lo condivido non perché penso sia rilevante, ma perché ci penso da venerdì e scrivere è l’unica maniera che ho di liberarmene, almeno temporaneamente.

Penso che Homeland, The Americans, House of Cards e altre centinaia di serie e film di cospirazione abbiamo intorpidito qualsiasi effetto sorpresa, paura, preoccupazione, shock. Ogni volta che ascolto notizie del genere, non ho paura, non sono sorpresa, preoccupata o scioccata. Forse dovrei esserlo, perché nella vita reale non arriva nessun Carrie Mathison o Presidente Underwood a salvare la situazione.

Ciò che sento, è confusione.

Riempiamo i nostri Facebook con parole sugli attacchi, copriamo le nostre foto profilo con il tricolore francese, condividiamo citazioni sullo sfondo della Torre Eiffel e preghiere per il popolo francese. Alcuni scrivono le loro paure, le loro preoccupazioni, la loro sorpresa. Altri dicono, lo sapevo, stanno arrivando, questo è solo l’inizio. Altri pensano a quanto si debbano sentire indifesi e terrorizzati i francesi in questo momento.

Io, invece, mi sento confusa.

Che differenza c’è tra venerdì e ogni altro giorno in cui NOI bombardiamo, attacchiamo, spariamo a LORO? Quando qualcuno da qualche parte schiaccia un bottone per attivare un drone che ucciderà decine di innocenti, importa il dove? Sarà che è l’Europa nel mirino? Sarà che siamo noi? Vicino a noi? Sarà che ci sembra normali , ma non qui? I loro innocenti sono forse meno innocenti dei nostri? Sarà forse che noi abbiamo il diritto di sentirci sicuri a casa nostra e loro no? La loro paura è forse meno straziante della nostra? E cos’è tutto questo puntare il dito? Chi è responsabile. Chi ha la colpa. Chi ha attaccato chi. È davvero importante? E se il vero problema fosse che esiste ancora un LORO e un NOI?

Non ho risposte, non so se qualcuno ne ha e se alcune sono più intelligenti di altre.

So solo che siamo probabilmente tutti responsabili per ciò che sta succedendo nel mondo e che la mia generazione in Europa è stata davvero fortunata. Fino ad ora?

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