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Natale e Montessori, incompatibili?

Carlotta Cerri
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Ancora prima di essere genitori e iniziare il nostro viaggio Montessori, io e Alex parlavamo spesso del Natale e di come gestire questa festività con i nostri figli. Noi non siamo religiosi e non appoggiamo il consumismo, quindi il Natale non ha molto per noi. Non fraintendermi, io personalmente adoro dare (e ricevere) regali, soprattutto se ho il regalo “perfetto” in mente, ma non sento il bisogno di aspettare fino a Natale.

Inoltre, dopo aver intrapreso il viaggio Montessori a casa, ho cominciato a pensare che il Natale come lo conoscevo io (tanti regali, Babbo Natale, il presepe, i doni) non sia il modo in cui voglio festeggiare con i miei figli. Non voglio che si aspettino regali a Natale – preferisco che qualsiasi festa (compleanno incluso) sia più del regalo, sia una celebrazione di qualcosa che conta. Non essendo religiosi, il Natale per noi non lo sarebbe.

E poi, l’intera filosofia Montessori si basa sul dire sempre la verità ai nostri figli come segno di rispetto profondo. Quindi ci siamo spesso chiesti, introdurre personaggi di fantasia come Babbo Natale, i Re Magi, il topino dei denti, il coniglietto di Pasqua… non è forse un modo di mentire ai nostri figli?

Ci abbiamo pensato molto in questi ultimi anni, e oggi mi piacerebbe condividere alcune delle nostre riflessioni con te (grazie anche a Cristina di Montessori en Casa e i suoi webinar Reto Montessori per essere sempre una fonte sorprendente di ispirazione per me).

Fai quello che vuoi della tua vita e delle tue tradizioni

Prima di tutto, spero che NON ti senta giudicato da ciò che scrivo in questo post. Non ti sto giudicando. Anzi, credo fermamente che ognuno debba vivere le tradizioni (e la vita) a modo suo.

I genitori devono decidere liberamente cosa fare con i loro piccoli a casa: se vuoi educare tuo figlio Montessori, ma vuoi che il tuo Natale sia pieno di costumi rossi di Babbo Natale e regali sotto l’albero, vivilo così. Ma rendila una decisione consapevole, non farlo solo perché “a Natale si fa così”, pensa alle possibili conseguenze, al significato che avrà per i tuoi bambini, in che modo questa decisione potrà influenzare lo stile di vita che hai scelto e come gestire le incompatibilità.

Oggi ti racconto quello che abbiamo deciso di fare noi come genitori nella nostra famiglia, ma ancora una volta, per favore, non lasciare che le nostre decisioni personali ti facciano sentire giudicato o criticato.

Non vogliamo mentire ai nostri figli

Io e Alex siamo giunti alla conclusione che introdurre Babbo Natale nella vita di Oliver come una persona reale che vola su una slitta, scende dal camino di notte e porta i regali—cercando di nascondere la verità il più a lungo possibile per mantenere la magia—vada contro ciò in cui crediamo. Prima di tutto il cervello dei bambini prima dei 6 anni non sa distinguere fantasia e realtà (nemmeno se gli spieghiamo che qualcosa non è vero) ed è per questo che noi non esponiamo i bimbi alla fantasia.

Ma c'è di più: il viaggio che abbiamo intrapreso attraverso la splendida filosofia Montessori ha confermato quello che già sentivamo nel profondo—che mentire ai nostri figli su qualsiasi cosa, a lungo andare mina la loro fiducia in noi e il loro sentirsi rispettati come individui. Per me, fargli credere la storia di Babbo Natale sarebbe come mentirgli.  

Ti faccio un esempio banale: stiamo guidando, Oliver comincia a piangere e gli dico “Siamo quasi a casa” quando so perfettamente che siamo ancora molto lontani da casa; è un esempio banale, ma questa è solo una delle piccole bugie bianche che diciamo quotidianamente ai nostri figli.

Ma a lungo andare che messaggio trasmettono ai nostri figli? Che non si possono fidare di me e delle mie parole. Dirgli che Babbo Natale esiste ed è reale finirà per ritorcercisi contro quando finalmente scoprirà la verità e che noi, i suoi genitori di cui si fida, hanno contribuito alla bugia.

MA.

Vogliamo rispettare il diritto dei nostri figli di credere a Babbo Natale

E se Oliver un giorno tornasse a casa da scuola e ci raccontasse tutto emozionato che Babbo Natale esiste davvero? Perché magari succederà! Gli diremo che si sbaglia e che è un’enorme bugia? No. Ascolteremo tutte le sue storie e aspetteremo che ci faccia domande.

Quando lo farà (perché lo farà!)—mamma, ma Babbo Natale esiste davvero? Arriva volando su una slitta e scende per il camino per portarmi i regali?—non gli mentiremo. Gli diremo che non esiste, gli racconteremo come è nata la leggenda e gli diremo che è una bellissima storia piena di magia e che lui è libero di crederci, e anzi potrebbe essere divertente crederci. Gli consiglieremo di trovare le sue proprie risposte, porsi domande (un uomo può davvero scendere dal camino? E come ci risale per uscire? Le renne possono volare? I bambini trovano risposte sorprendenti quando vogliono credere!) e di sentirsi libero di non essere d’accordo con chiunque (noi compresi) se pensa che quella persona non abbia ragione.

Non c'è bisogno di rinunciare alle tradizioni natalizie

Ok, quindi, preferiamo non mentire riguardo a Babbo Natale, non siamo religiosi, non seguiamo le tipiche tradizioni natalizie… vuol dire che non dovremmo festeggiare il Natale? Niente affatto. Il Natale è pieno di belle, interessanti tradizioni che sono diverse in ogni cultura, e non vedo l’ora di esplorarle tutte con i nostri figli e imparare tutti i diversi modi di festeggiarlo in altri Paesi.

Non faremo il presepe perché non ne abbracciamo l’aspetto religioso, ma avremo un albero di Natale, parleremo della sua origine—lo sapevi che questa tradizione, come anche la data effettiva in cui celebriamo il Natale, hanno origini pagane che risalgono a molto prima di essere collegate al cristianesimo? Allo stesso modo, prima o poi parleremo dell’aspetto religioso, dell’origine del presepe, di Gesù bambino, leggeremo le storie di Babbo Natale, dei Re Magi e del loro significato nella nostra cultura e nelle altre culture…

Il Natale è molto più che qualche settimana di vacanza da scuola, regali sotto l’albero e personaggi di fantasia—ed è questo che mi piacerebbe trasmettere ai nostri figli!

E i regali?

Questo è difficile. Io e Alex abbiamo smesso di scambiarci regali il giorno di Natale, perché ci piace fare regali quando ne abbiamo voglia, senza aspettare date specifiche. In questo modo, ci sentiamo anche liberi dalla visione consumistica del Natale, dalla corsa al regalo perfetto, dallo spreco di soldi per comprare un regalo a tutti i costi.

A questo proposito, ci tengo a citare Cristina di Montessori en Casa che ha scritto nel suo bel post sul Natale:

Non è una novità che viviamo in una società di consumo, ma intorno alle date natalizie sale la febbre consumistica e sembra che se non compriamo tutto ciò che ci entra negli occhi non possiamo essere felici. Più di una volta sono rimasta inorridita quando ho sentito in qualche film o serie (anche per bambini) frasi come:"Oh no, tutti i regali sono scomparsi, dobbiamo trovarli per salvare il Natale!".COME? Vuoi dire che abbiamo bisogno di regali per "salvare" il Natale? Se non ci sono i regali, non vale la pena festeggiare il Natale? Che tipo di messaggio è?La cattiva notizia è che siamo così abituati a questo tipo di messaggi che a volte non siamo nemmeno consapevoli di ciò che sta realmente arrivando al nostro cervello, e peggio ancora, a quello dei nostri figli, che stanno costruendo la loro scala di valori e ricevono messaggi di questo tipo come validi e positivi.

MA.

Io ho sempre adorato trovare i regali sotto l’albero di Natale la mattina di Natale, quindi magari cercherò di trovare un modo di mantenere viva questa tradizione per i nostri bambini. In questo post puoi trovare una bella idea che ho letto su vari blog—e che magari faremo nostra in futuro. (Aggornamento 2020: non l'abbiamo mai fatto, abbiamo smesso di scambiarci regali a Natale, e se vediamo la famiglia abbiamo spiegato ai bambini che spesso gli adulti amano dare regali in questo giorno perché è una tradizione. Ma chiediamo comunque che non ci sia eccesso).

Rispettiamo il Natale degli altri

Ci rendiamo conto, però, che non possiamo (né vogliamo) forzare gli altri a festeggiare il Natale a modo nostro. Il Natale è un momento perfetto per riunirsi con la famiglia (soprattutto quando si vive lontano) per una semplice ragione: le persone sono in ferie.

Mia madre sarà qui questo Natale. Lei è molto religiosa, il Natale ha un significato diverso per lei di quello che ha per noi, e anche se non ci uniremo a lei per la messa di mezzanotte o nell’aspetto religioso, vogliamo rispettare il suo modo di vivere il Natale — accettando, per esempio, l’eventuale regalo, condividendo un pranzo natalizio e rispettando il diritto al credo religioso — e vogliamo che anche Oliver lo conosca quando sarà abbastanza grande da capirne il significato.

E se anche loro rispettano il nostro modo di vivere il Natale—non imponendo, per esempio, la messa o una preghiera alla sera prima di coricarsi, e non facendo finta che Babbo Natale esista davvero parlandone come se fosse una persona ed evento reale—sono sicura che tutti potremo goderci questo giorno, anche se in maniera diversa.

Non sentirti giudicato, il nostro Natale non è migliore del tuo!

Devo ripetermi, perché credo che questo sia un argomento delicato per molte persone, soprattutto quando tocca il loro credo religioso: noi abbiamo deciso di festeggiare il Natale in questo modo—trovare le nostre piccole cose speciali, non cedere all’aspetto consumistico, renderlo un’occasione per conoscere le diverse culture del mondo, e condividerlo con la famiglia in modo rispettoso—e pensiamo che sia in linea con il nostro stile di vita Montessori. Ma tu non devi necessariamente fare come noi.

Lo dico sempre, gli estremi non sono sani: c’è il nero, il bianco, e tutte le sfumature di grigio in mezzo. Divertiti a esplorarle tutte e a trovare il tuo modo (unico) di vivere il Natale.

Buon Natale a tutti!


Ti ho raccontato un po’ delle nostre tradizioni natalizie e ora sarei curiosa di conoscere le tue. Sia che siate religiosi o no, Montessori o no, come festeggiate il Natale con i tuoi bimbi? E come lo festeggiavi prima di avere figli o quando eri piccola?

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