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Le sfide del crescere i tuoi figli multilingue

Carlotta Cerri
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Non so se ti ho già detto che stiamo crescendo Oliver trilingue (il paese in cui viviamo si prenderà cura della quarta lingua, lo spagnolo). Io sono italiana, Alex è finlandese, insieme parliamo inglese e quindi queste sono le tre lingue che stiamo insegnando a Oliver in casa.

E no, non è mera ambizione, semplicemente abbiamo la fortuna di avere un mix di culture nella nostra famiglia e ci sembrava un peccato non sfruttarlo.

Ma in questi 15 mesi da quando Oliver è nato mi sono resa conto che il trilinguismo non è facile. Adattarsi è stato difficile all’inizio e, anche se ora siamo più a nostro agio con questa situazione linguistica, sono sicura che diventerà più impegnativo quando Oliver sarà più grande.

Non ho ancora una formula magica per come crescere i tuoi figli trilingue—forse tra un paio d’anni e con due bambini l’avrò trovata—ma ci tengo a condividere con te le sfide che questa decisione ha portato con sé.

Quando non ti senti te stessa

Ho vissuto gli ultimi 10 anni in inglese—la mia vita privata, professionale e sociale è in inglese. Parlo, scrivo, penso e sogno in inglese. L’inglese è la lingua che sento più mia, quella in cui mi sento più a mio agio all’ora di esprimermi, quella con la quale arrivo più facilmente alla gente. L’inglese è anche la lingua che spontaneamente parlavo con Oliver quando era ancora nella pancia.

Ecco perché quando Oliver è nato, il passaggio all’italiano non è stato facile. Mi sembrava strano, non familiare—che non è bello quando si parla con il proprio figlio. Non mi piaceva, ma non ho desistito: ho continuato a parlargli in italiano e correggermi quando le frasi uscivano spontaneamente in inglese (che all’inizio succedeva spesso).

Oggi è meno difficile quando sono sola con lui e mi viene più naturale, ma mi ritrovo ancora a passare all’inglese quando sono nei miei pensieri, quando gli canto una canzone o quando perdo la pazienza ;-)

Quando la tua lingua madre è quasi dimenticata

Se è stato difficile per me, non riesco nemmeno a immaginare che sfida sia stata per Alex. Lui non parla la sua lingua madre spesso come me e quando lo sento parlare al telefono sostituisce molte parole con la loro versione inglese. Il finlandese è più come una lingua straniera per lui. Ma nonostante tutti i dubbi—”perché devo insegnare una lingua così inutile a mio figlio?”—ha accettato la sfida e sta insegnando il finlandese a Oliver.

È incredibile quanto Oliver capisca già in italiano e finlandese—e anche io sto imparando un sacco! E stranamente, la sua parola preferita è “anna”, che significa “dare” in finlandese!

Quando hanno una lingua segreta

L’altro giorno stavo parlando con un amico canadese, sposato con una donna svedese e padre di due bambine. Si lamentava di quanto si perda delle conversazioni delle sue figlie, perché loro insieme parlano la lingua alla quale sono state più esposte, lo svedese. Che lui non capisce.

Questo mi ha fatto pensare che Alex avrà sempre una lingua segreta con i nostri figli. Lui parla correntemente l’italiano (è incredibile con le lingue!), ma io mai e poi mai parlerò finlandese al punto da essere in grado di seguire una conversazione. Chissà se questo loro legame speciale mi darà ”fastidio” in futuro…

Quando i tuoi amici non capiscono quello che dici

Questa è la sfida più difficile per me. La maggior parte delle mie amiche sono inglesi (o parlano inglese) e passiamo parecchio tempo insieme perché i nostri figli hanno circa la stessa età. Io faccio uno sforzo consapevole per parlare sempre con Oliver in italiano, ma a volte voglio dirgli qualcosa che anche le mie amiche capiscano. Frasi tipiche come “Di a Marisa quanto hai mangiato oggi!” o “Chiedi al nonno quando viene a trovarci” sono per gli adulti, non per i bambini. Se gli adulti non capiscono, che senso ha?

Ora non è un problema se qualche volta gli parlo inglese, perché Oliver è ancora in una fase in cui le parole e le lingue sono tutte mischiate nella sua mente, ma quando sarà più consapevole delle lingue, dovrò fare più attenzione: nella mia esperienza di insegnante di inglese con i bambini, ho imparato che una delle cose più importanti è essere coerenti con la lingua che utilizzi (i miei migliori studenti sono stati quelli che pensavano che parlassi solo inglese).

Se parlo con Oliver quasi sempre italiano e inglese di tanto in tanto, potrebbe non creare alcun problema in futuro, ma potrebbe anche confonderlo notevolmente. Il che rende il punto successivo ancora più difficile.

Quando si parla una terza lingua in casa

Io e mio marito parliamo inglese e parliamo inglese anche con il nostro cane (che può sembrare buffo, ma è difficile cambiare!). Ciò significa che quando siamo tutti insieme a volte ci rivolgiamo a Oliver in inglese—è inevitabile.

Nella mia esperienza di insegnante di inglese, so che questo potrebbe diventare un problema quando Oliver si renda conto che mamma e papà parlano inglese: potrebbe decidere di passare all’inglese rifiutando le altre due lingue… “così mi sento parte della famiglia”. O quando si renda conto che io non capisco il finlandese, potrebbe preferire l’italiano e l’inglese e abbandonare la lingua del padre… “così mi capiscono tutti e due in un colpo solo”.


Ma credo che tutte queste sfide facciano parte del gioco multilingue ed è anche ciò che mi affascina del processo d’apprendimento di una lingua: nessuno impara allo stesso modo e con gli stessi tempi. Sono sicura che—anche se a volte non seguiremo le regole precise del gioco—Oliver sarà nativo in almeno quattro lingue.

So che ho ancora molte poche risposte, perché il nostro cammino verso il multilinguismo è solo all’inizio. Ma sarei curiosa di sentire la tua esperienza, che tu abbia figli o no. Parli più di una lingua? Hai incontrato sfide simili? O diverse? Nell’insegnare la tua lingua a tuo figlio, hai sempre seguito le “regole del gioco” o hai improvvisato? Come ha funzionato per te?

Ti invito anche ad ascoltare l'episodio 18 del mio podcast che tratta proprio di multilinguismo.

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