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Natale e Montessori, incompatibili? (tre anni dopo)

Carlotta Cerri
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Photo credit: Fabio Caponetti

Tre anni fa, ho pubblicato questo post sul nostro modo di vivere il Natale da famiglia non religiosa e Montessori che cerca di far quadrare questa festività con i nostri valori e credenze, e quando l'ho riletto oggi, sorprendentemente mi piaceva ancora! A volte i vecchi post dopo molti anni non li sento più attuali — perché evolvo continuamente — ma questo è ancora molto in linea con quello che sento oggi. Ti invito a leggerlo prima di questo: qui.

Nel post di oggi, dopo aver vissuto tre Natali con i bimbi (2016, 2017 e 2018), ti racconterò proprio come ciò che ho scritto tre anni fa si è riflesso nella nostra vita reale e lo farò nel mio amato stile di pensieri a ragnatela (quelli che so dove iniziano, ma non dove finiscono).

  • Ogni anno (eccetto il 2019 che stavamo viaggiando) abbiamo fatto l’albero di Natale. È stato divertente decorarlo insieme, anche se non è così romantico come pensavo: il primo anno Oliver mi ha aiutato per dieci minuti prima di annoiarsi, il secondo anno Emily si mangiava tutte le decorazioni e il terzo anno ce l’hanno rubato dal garage (avevo deciso di non riacquistarlo, perché saremmo partiti presto per il nostro tour mondiale, ma mia madre ci ha sorpresi con uno nuovo).
  • A Natale 2016, abbiamo cercato di iniziare una nuova tradizione e scambiarci dei regali il 1° giorno dell'anno: volevo dare ai miei figli la magia dei regali sotto l'albero, ma non essendo religiosi, avevamo deciso di celebrare l’inizio del nuovo anno, invece della nascita di Gesù. Sebbene fosse una bella idea, è durata solo quell'anno (continua a leggere per capire perché).
  • Due anni fa abbiamo intrapreso il nostro viaggio in uno stile di vita sostenibile, che ci ha portato a essere più consapevoli delle cose che possediamo, di cui abbiamo bisogno e che acquistiamo. Comprare regali a Natale solo per il gusto del regalo non ci sembrava più corretto, quindi abbiamo provato ad abbandonare la tradizione e i regali non ci sono mancati. Oggigiorno, nella nostra famiglia acquistiamo ciò di cui abbiamo bisogno quando ne abbiamo bisogno, o facciamo un regalo speciale in più quando ne abbiamo voglia, senza aspettare compleanni, Natale o eventi speciali.
  • Non abbiamo mai sentito il bisogno di far finta che Babbo Natale sia vero. I bambini lo vedono ovunque, sanno che è una persona come me travestita da Babbo Natale (perché alla gente piace), conoscono a grandi linee la storia della notte di Natale perché abbiamo risposto alle domande di Oliver (sorte da conversazioni con amici) e sanno che è una storia che qualcuno si è inventato e ha scritto. Se un giorno vorranno fare finta che Babbo Natale sia vero, sarò felice di stare al gioco perché tutti sapremo che è, appunto, un gioco.
  • Anche senza credere a Babbo Natale, ogni anno ci siamo goduti l'atmosfera natalizia, le luci e le canzoni natalizie, che non possono mai mancare in casa nostra.
  • Sono fortunata, perché la mia famiglia ha rispettato quasi sempre il nostro modo di vivere il Natale, e noi abbiamo rispettato il loro desiderio di fare regalini (come a Pasqua abbiamo rispettato il loro desiderio di aprire un uovo di cioccolato). Il compromesso è la chiave dell'armonia (nel mio corso online per genitori c'è un intera unità dedicata a come coinvolgere i genitori nel nostro stile d'educazione). Solo un anno, nonostante avessimo parlato con mia madre di come potessimo festeggiare il Natale insieme rispettando le reciproche credenze e tradizioni, lei, con tutte le buone intenzioni del mondo, ha fatto vestire un suo amico da Babbo Natale per sorprendere i bambini. Vorrei che ci avesse coinvolti per trovare un compromesso insieme (ad esempio, l’amico poteva rivelare l'identità davanti ai bimbi invece di fingere di volare via dal balcone!). E vorrei anche non essermi arrabbiata come ho fatto. Ma siamo tutti in questo viaggio della vita insieme, viviamo e impariamo strada facendo.
  • Come in tutto ciò che riguarda la genitorialità, al giorno d'oggi siamo molto più rilassati. Forse perché ormai i nostri valori e principi sono molto più radicati, la direzione è più chiara e non sentiamo più l'incertezza del primo anno da genitori. Ma anche perché ora sappiamo che la genitorialità significa imparare a trovare un equilibrio tra il modo in cui idealmente vogliamo crescere i nostri figli, il modo in cui gli altri vogliono che cresciamo i nostri figli e il modo in cui alla fine li cresciamo davvero.
  • Quest'anno avremo un Natale ancora diverso, perché siamo a Hoi An, in Vietnam, come parte del nostro tour mondiale e festeggeremo il 25 dicembre come viene. Non abbiamo piani, aspettative o esigenze e anche quest'anno riteniamo di avere già tutto ciò che potremmo desiderare. E molto di più.

Buon Natale a tutti!

PS. Come festeggi il Natale nella tua famiglia?

PS2. Ti lascio di nuovo il link al mio corso online Diventa un genitore Montessori, perché mi piacerebbe davvero tanto che ci dessi un’occhiata. Perché da sola, io l’educazione non posso cambiarla!

PS3. La foto ha un aneddoto. Una mia follower, Stefania, mi ha scritto quando eravamo a Hanoi, Vietnam, chiedendomi di conoscerci di persona e abbiamo così passato un bellissimo pomeriggio in cui i bambini hanno giocato insieme non stop. Questa, per me, è la vera bellezza dei social.

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