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Non vi piacerebbe una scuola così?

Carlotta Cerri
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Sulla scia dell’entusiasmo per la fine dell’era No Child Left Behind — l’idiotica riforma scolastica creata dalla presidenza Bush e basata sull’insegnamento mirato solo ed esclusivamente al test — pensavo all’educazione nelle scuole Montessori e a quanto più naturale e logico sia il loro metodo d’insegnamento.

Questo video fu uno dei primi che mi passarono tra le mani quando iniziai a studiare (ed apprezzare) il metodo Montessori nelle scuole (e asili), ancora prima che capissi di potermelo portare a casa.

A me personalmente non colpì solo il fatto che tutto è ad altezza bambino, perché non c’è nulla che il bambino non possa toccare, prendere, annusare, sperimentare. Nemmeno che i bambini sono piccoli adulti quando entrano in un’aula Montessori — si preparano la merenda, il tè, tagliano la frutta, si lavano le mani, si allacciano le scarpe. Grazie al duro lavoro di Maria Montessori e all’eredità che ci ha lasciato, tanti asili e scuole materne sono così al giorno d’oggi.

Ciò che più mi colpì fu il metodo educativo. Immaginate una scuola dove i bambini possono scegliere l’attività — c’è chi vuole studiare il corpo umano, chi vuole leggere un libro sul Messico, chi preferisce la musica, chi l’arte, la matematica — a patto che dedichino almeno un’ora all’attività scelta. Una scuola dove non ci sono gruppi d’età perché i più grandi aiutano i più piccoli e la competizione si trasforma in collaborazione. Dove non si insegnano concetti astratti, ma pratiche esperienze di vita con materiali concreti. Una scuola dove le insegnanti sono solo guide, che aiutano il naturale processo educativo del bambino, senza forzarlo. Dove non ci sono premi o castighi, perché sono l’autodisciplina e l’automotivazione i traguardi.

“L’educazione non è qualcosa che l’insegnate fa, ma un processo naturale che si sviluppa spontaneamente nell’essere umano. Maria Montessori”

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Questa scuola esiste e Maria Montessori ce l’ha mostrata molto tempo fa. Peccato che troppo spesso le menti brillanti non vengano capite, a volte addirittura rifiutate perché pensano diversamente. Crescere ed evolvere non significa sempre inventare qualcosa di nuovo e mai visto prima — come tendono a fare le riforme scolastiche — ma semplicemente guardare indietro ai maestri che quelle strade le hanno già percorse e da loro imparare.

Conoscevi le scuole Montessori? Ce ne sono nella tua città?

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