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Episodio 5 ·

Reinventarsi / Con Savina Sciacqua

Con questo ospite sapevo che volevo parlare di cambiamenti di vita e di reinventarsi, perché questa persona lo ha fatto tante volte nella sua vita e continua a farlo tutt'ora. Abbiamo parlato di cambiare lavoro (e vita) da mamma bis e di matrimoni che finiscono quando ci sono già i figli. Lei si chiama Savina Sciacqua ed è per me un ospite molto speciale… scoprirete perché nella puntata :-)

Savina Sciacqua su internet è La nonna che parla, creatrice di audiolibri per bambini. Trovate È la nonna che parla su Instagram (dove ogni tanto legge una delle sue storie per i bimbi che la seguono) e potete scaricare le storie della  "Collezione favole reali" in formato mp3 su Gumroad e in formato audiolibro su iTunes, Scribd, Google Play, Audiobooks e tanti altre piattaforme.

Savina Sciacqua ha anche scritto parecchi libri, tra cui Il lato B dell'amore, Una donna scomoda (prefazione di Massimo Gramellini) e Perché non so fischiare (prefazione di Dacia Maraini), Il ritratto di Dorian GAY e L'Odissea dei Vip. L'ultimo libro lo ha scritto a quattro mani con Maria Teresa Ruta: Il giro del mondo in casseruola.  Trovate tutti i libri di Savina Sciacqua su Apple Books.

Savina Sciacqua è anche la direttrice del magazine online di viaggi Dolce Vita Travel Magazine.

Come appoggiare il podcast:

Io non faccio pubblicità e non accetto sponsor, perché le pubblicità mi danno fastidio e non voglio sottoporvi a più pubblicità di quelle che già vi sommergono nella vita quotidiana. Se vi piace il mio podcast e volete aiutarmi a mantenerlo vivo, potete condividerlo con più amici possibile e acquistare uno dei miei corsi:

  • Educare a lungo termine: un corso online su come educare i nostri figli (e prima noi stessi) in maniera più consapevole. Tanti genitori mi dicono che gli ha cambiato la vita.
  • Co-schooling – educare a casa: un corso online su come affiancare il percorso scolastico per dare l’opportunità ai bambini di non perdere il loro naturale amore per il sapere.
Savina S.
Milano, Lombardia
Sono Savina, ma per i miei nipoti e tanti altri bambini e bambine sono La Nonna che Parla! Trovate le mie audiostorie per l'infanzia sullo Shop.

Carlotta: [00:00:00] Ciao a tutti e tutte, benvenuti a un nuovo episodio di Educare con calma. Spero che stiate tutti bene. Qui oggi fa particolarmente freddo e dove registro non posso tenere il riscaldamento acceso perché si sente nella registrazione. Quindi se mi sentite battere i denti non preoccupatevi, sto benone. Ormai però mi è chiaro che dovrei scrivere un libro, Le avventure di Carlotta che registra il podcast, o almeno tenta di registrarlo. Vabbè, iniziamo. Oggi parliamo di cambiamenti di vita e in un certo senso, di reinventarsi ad ognuno di questi cambiamenti. Perché spesso quando entriamo in una di quelle caverne buie di cui parlavo in uno degli episodi, ne usciamo che siamo persone diverse, persone nuove. E questo è un argomento a me molto caro, perché nella mia breve vita ho dovuto reinventarmi completamente. Già, direi 3 o 4 volte. Forse potrei dire che ogni decennio abbia portato con sé un nuovo cambiamento e una nuova me, una nuova Carlotta. 
Ma invece di raccontarvi di nuovo di me, che poi divento noiosa, per parlare di cambiamenti e reinventarsi, oggi ho deciso di invitare una ospite speciale che credo abbia molta più esperienza al riguardo. È una persona che io conosco molto bene da tantissimo tempo. Da tutta la vita direi. Non vediamo tutto sempre allo stesso modo. Abbiamo a volte avuto un rapporto conflittuale, ma sin da quando ero adolescente ho ammirato tantissimo la sua capacità di cambiare vita o anche solo spostare i mobili in casa, cosa che faceva periodicamente. Tra l'altro io l'ho sempre descritta come un vulcano di idee in continua evoluzione e credo che la sua vita rifletta questa descrizione. Quindi, senza dilungarmi, do un grandissimo benvenuto, e credo che ormai l'abbiate indovinato, alla mia mamma. 
Ciao mamma, come stai? Se la ride, cosa ridi? Cosa ti ha fatto ridere?

Savina: [00:01:48] Ma tutto tutto, perché in effetti hai riassunto bene quello che è stato un pochino il nostro modo di interfacciarci. E poi, soprattutto hai ragione sul fatto del vulcano e non mi piace esserlo a volte, ma lo sono sempre stata proprio di attitudine. Comunque bentrovati a tutti i tuoi ascoltatori e ti dico che qui oggi fa particolarmente caldo così...livello il clima...

Carlotta: [00:02:15] Meno male! Ma che ore sono tra l'altro, qui siamo a sera. E lì?

Savina: [00:02:21] No, qua è quasi mattino, sono quasi le 09:00, 08:41 esattamente.

Carlotta: [00:02:26] 08:41. Va bene? Ok, mi sembra una buona ora per iniziare il podcast. Quindi ok. Che ne dici se iniziamo a parlare subito del tema di oggi? Così non ci dilunghiamo. E appunto, come dicevo prima, il tema di oggi è i cambiamenti di vita. Reinventarsi? 
Avresti voglia di raccontarci in breve tutte le volte che hai dovuto reinventarti nella tua vita partendo dalla prima che se non sbaglio credo sia stata quando avevi circa 17 anni, che è stato un anno in cui è successa una cosa che ha cambiato la tua vita per sempre.

Savina: [00:02:59] Sì, è morto mio papà e quindi è morto tuo nonno e mi è dispiaciuto perché ti sarebbe piaciuto molto conoscerlo, un grande viaggiatore anche lui, nonostante l'epoca. Quello è stato il primo cambiamento. 
Ho dovuto, voluto anzi, prendermi carico della famiglia perché la mia mamma era entrata molto, molto in crisi. Mia sorellina aveva 14 anni, io ne avevo 17 e mezzo e quindi è stato necessario fare quadrato. 
Però ho pensato per lungo tempo che il mio papà se ne fosse andato per aiutarmi a diventare migliore, pensa!, una cosa assurda, o forse era il mio modo di aiutare me stessa a farcela. E in effetti poi, è andata bene perché per qualche anno ho aiutato la mia famiglia, ho aiutato loro, soprattutto mia mamma e mia sorella. Abbiamo fatto tutte le pratiche perché mio papà era un grande visionario, aveva comprato ristoranti, li aveva dati in gestione, aveva comprato case, quindi ci ha lasciato un vuoto enorme anche da un punto di vista economico e fiscale. E io ero ragazza e ho fatto i miei primi passaggi di cambiamento nella mia vita e sono entrata in banca, ho vinto un concorso e sono stata anche bene per dieci anni. 
Però per me, i cambiamenti Carlotta, sono fondamentali, sono come le spezie della vita e ho scoperto che hanno il potere di cambiarne il gusto e quindi oggi so che mi piace vivere cambiando sapore alla mia esistenza. E non a caso ho scelto anche di cambiare di nuovo, quindi dalla banca che non mi piaceva, ho deciso di seguire un po' un'avventura con tuo papà e abbiamo avuto una società con un'azienda e abbiamo preso dei soci. Io sono andata a Firenze a fare un corso di modellismo, perché volevo aiutare questa azienda che produceva abiti e chissà se ti ricordi questa parte della mia vita.

Carlotta: [00:05:03] Sì, me la ricordo. Un po' sfocata, devo dire. Mi ricordo un poco la casa dove vivevamo, ma è un po' sfocato tutto il resto. Infatti spesso e volentieri ti chiedo dettagli perché non mi ricordo.

Savina: [00:05:12] E comunque è stata una cosa interessante, fino a quando ci siamo accorti che non era adatta a noi, anche perché la persona che avevamo scelto per fare società era proprio lontana dalla nostra moralità e dalla nostra abitudine a essere trasparenti. Insomma, avevamo opinioni diverse, per cui abbiamo cambiato. Papà ha preso un bar ad Alba con un socio e io facevo un po' la mamma perché c'eri solo tu e nel frattempo avevo già iniziato a collaborare con un giornale di provincia di Alba. 
E poi è successo che il socio di papà ha avuto un grosso problema suo personale e per cui si era posto la necessità di aiutare papà a portare avanti questa attività, che tra l'altro insomma, era un'attività molto, molto carina perché era in pieno centro storico nel cuore di questa cittadina meravigliosa che è Alba. E io...

Carlotta: [00:06:16] Tra l'altro, scusami se ti interrompo, ma tra l'altro sicuramente chi ci ascolta ad Alba ricorderà il bar se vuoi dire come si chiamava e dove.

Savina: [00:06:23] Sì, si chiamava Caffè Cavour e adesso non c'è più, era in via Cavour proprio nella via centrale quella che porta alla piazza del Duomo. Ed è stato un periodo della mia vita decisamente faticoso, da un punto di vista fisico perché facevo le due cose e non era tutto così semplice, però poi abbiamo preso un aiuto al bar e io mi sono dedicata un po' di più anche alla parte che mi interessava, che era quella di crescita del giornalismo. Quindi sì, cambiare e cambiare vita mi piace, come puoi aver capito, perché poi da lì ho fatto tante altre cose e ancora ho cambiato vita recentemente, pur mantenendo in piedi sempre il giornalismo e la parte mia che riguarda la scrittrice.

Carlotta: [00:07:08] E poi, tra l'altro, hai cambiato anche Paese.

Savina: [00:07:11] Sì, sì, ma ho cambiato Paese perché c'è stata una circostanza, diciamo una situazione di fatti in Italia che hanno contribuito anche a questo cambiamento in quanto io da giornalista freelance di viaggi, ho viaggiato fortunatamente tanto perché era quello che volevo fare, e da giornalista freelance però a un certo punto l'online ha tolto sicurezza agli editori e hanno lasciato a casa tutti i freelance. 
E io mi sono trovata da un giorno all'altro senza lavoro e mi sono reinventata perché io lavoravo per il mensile Gente Viaggi e lì mi sono reinventata in modo anche, devo dire da equilibrista, perché sono una surfista della vita e mi sono reinventata e ho fatto delle cose carine, ho creato quanto mi ha dato lavoro ancora per molti anni e ho lavorato per tante testate, però in modo più strano e cioè ho stretto alleanza con una giornalista showgirl che è Maria Teresa Ruta e con lei ho creato il viaggio stampa con il famoso. Per cui avendo lei come partner professionale al mio fianco sono riuscita a viaggiare ancora per parecchio tempo. Poi quando anche questo di nuovo è cambiato, anche se non è morto, io ho pensato, bene, e adesso dove mi ricostruisco? E sono andata dove c'era un pezzo della mia famiglia e sono venuta in Spagna dove c'eravate voi, giurandovi però che sareste stati liberi di fare cosa volevate, perché io comunque nel mio cuore di madre ti ho sempre intuita, e anche Alex per come vi vedevo da fuori, vi ho sempre pensati piuttosto vagabondi e poi lo siete diventati nei fatti e siete dei veri globetrotter, dei viaggiatori.

Carlotta: [00:09:13] È vero. Mi piacerebbe però ritornare al periodo che forse è il cambiamento che io personalmente ricordo meglio nella nostra vita e nella tua vita, che è quello di quando avevi 40 anni. Improvvisamente sei diventata giornalista, perché per me che ti vedevo da fuori, tra virgolette, per me, è stato improvviso, nel senso che un giorno lavoravi al bar e il giorno dopo eri giornalista. E lavoravi su testate nazionali e intervistavi i famosi e mi facevi entrare nei camerini dei cantanti, dei miei cantanti preferiti. Quindi ecco. Per me è stato proprio un cambiamento totale a 360 gradi e credo che ci siano tantissime mamme che vorrebbero cambiare la propria vita, magari, sono mamme a tempo pieno, magari fanno un lavoro che non piace, che non le soddisfa e vogliono fare qualcosa di più per sé. Come l'hai fatto, mamma? Come hai fatto a cambiare a 360 gradi la tua vita? E soprattutto che cosa ti ha motivato a farlo, in quel momento proprio parlando di quell'esperienza?

Savina: [00:10:18] Come ci sono riuscita? L'ho fatto a modo mio, Carlotta, un passo dopo l'altro. Come avevo accennato prima, avevo 2 lavori in piedi, quindi ho fatto due lavori in contemporanea, lavoravo giorno e notte, puoi chiedere a papà, ma giorno e notte nel vero senso della parola. Io lavoravo sabato, domenica al bar tutta la settimana non ti dico l'epoca della Fiera del tartufo a ottobre che non si aveva nemmeno un giorno di riposo e poi partivo e dopo il lavoro al bar che era un lavoro che finiva alle 07:30 di sera andavo a lavorare al giornale, questo giornale di provincia di Alba Bra Langhe e Roero, Il Corriere, esattamente. Andavo a lavorare e lavoravo fino a tardi e poi al mattino presto,  però è stata la forza di volontà è stata l'applicazione. Mi sono sdoppiata, avevo due vite e a un certo punto, quando mi sono accorta che il secondo lavoro era diventato prioritario, ma soprattutto primario da un punto di vista economico, essendo anche subentrata nel frattempo un'altra specie di avventura, perché laddove avevamo comprato il bar ci avevano dato lo sfratto e quindi non avremmo più potuto portare avanti l'attività, né venderla (avevamo ancora un anno per poterci lavorare dentro e poi dovevamo lasciarlo), io lì ho deciso che mi sarei tolta da quell'attività e ho lasciato papà a gestire le ultime, diciamo gli ultimi colpi di coda di questo meraviglioso caffè Cavour e mi sono staccata e ho visto che il nuovo lavoro mi dava da mangiare. Ho visto che economicamente mi permetteva di essere forte, di aiutare la famiglia e quindi ho iniziato a lavorare là dove poi mi hanno assunto, dove poi sono stata notata, perché è andata proprio così, dal quotidiano La Stampa e il quotidiano La Stampa, nel nome di Sergio Miravalle, mi ha praticamente cercata e mi ha chiesto di lavorare con loro perché gli avevo soffiato due notizie e noi eravamo un settimanale, mentre loro uscivano tutti i giorni, per cui era stato un po' uno smacco e la redazione si era presa due volte un brutto shampoo per colpa mia, perché avevo trovato delle notizie che loro non avevano dato e le avevo fatte uscire prima sul settimanale che non loro sul quotidiano La Stampa, dove io non lavoravo. Quindi La Stampa mi ha presa a bordo e io sono andata a lavorare con loro un po' di tempo, non ricordo, ma meno di due anni. Nel frattempo io avevo conosciuto Silvestro Serra che era il direttore di Gente viaggi, forte di un'escamotage perché io mi chiamo Savina Sciacqua e ho quindi le mie due iniziali con la esse e lui si chiama Silvestro Serra, quindi ha le stesse due iniziali con la S., gli dissi, ci firmiamo sempre SS e non ci porta solo onore, e lui si mise a ridere e da lì iniziò la nostra simpatia. Io gli proposi delle cose assurde e bizzarre, come una rubrica sui cimiteri, o come il viaggio sfigato del vip e questo fece in modo che io entrai a bordo di Gente Viaggi in modo continuativo, ma poi non riuscivo a tenere il quotidiano La stampa anche in piedi contemporaneamente e soprattutto io volevo viaggiare e quindi lasciai il quotidiano e dissi di no a far parte della famiglia La Stampa, ma dissi di si a essere freelance con Gente Viaggi. E partii per questa nuova avventura. Ecco perché tu ti sei a un certo punto accorta che tua madre partiva e andava, però in realtà prima di partire e andare,  tu ti ricordi del periodo in cui entravamo e uscivamo dai concerti, dai teatri e così via, proprio perché io avevo creato questa rubrica, i viaggi sfigati dei vip, e avevo bisogno di alimentarla.

Carlotta: [00:14:43] Sì è buffo perché hai detto un sacco di cose che io non sapevo quindi, dopo 34 anni di vita ci sono ancora cose che non sappiamo l'una dell'altra. Poi mi piacerebbe anche parlare, oltre a questo cambiamento di carriera, di un altro cambiamento che è stato molto importante nella tua vita, ma anche nella nostra vita che è stato il divorzio da papà. Io avevo circa 18 anni, Cristiana ne aveva nove e visto che capita un po' a pennello perché da poco una lettrice mi ha scritto dicendomi che pensa che il suo matrimonio sia finito, che non sa come fare, che soffre per i figli, ovviamente, immagino che per te sia stato un percorso lungo e per papà anche. Ma mi piacerebbe capire quando hai saputo che era finita, quando hai capito che avevi preso una decisione finale, che credo sia la parte più difficile per chi si trova in questa situazione.

Savina: [00:15:38] Sì, è una parte complessa ed è fatta di tanti step. Però ho saputo che era finita, quando ho iniziato ad accorgermi che i complimenti degli altri uomini mi lasciavano delle fantasie, perché per i miei valori morali io sono certamente una donna monogama e non ho mai tradito il mio uomo, mai. E non giudico chi lo fa, sia chiaro, ma io so che non posso farlo per me stessa e quindi avere anche solo delle fantasie per me significava tradire papà e quindi, lungo o corto che sia stato il momento per capire tutto questo, prima di dirlo ad alta voce a papà, ho dovuto dirlo a me stessa. 
E in mezzo è stato come camminare su un tappeto di rose Baccarat, sai, quelle con il gambo lungo e con le spine molto grosse. A volte credevo di farcela, si, si dicevo, ce la faccio, ce la faccio, stiamo bene, riuscirò a farcela. Ma subito dopo sentivo le spine che mi entravano sottopelle. E alla fine è andata così, ho dovuto andare via perché altrimenti mi sarei ammalata e poi comunque non ero più io, non ero più io, nemmeno con papà. Papà si meritava tutto e io ero lì ormai nemmeno al 50%. E questo è un grosso, grossissimo dolore, ma non è preventivabile. E a un certo punto ho capito che era finita. E ho dovuto dirlo anche a lui, non solo a me stessa.

Carlotta: [00:17:09] Certo. E invece mi è venuta in mente questa domanda adesso che parlavi, se tra dieci anni io e Alex fossimo nella stessa situazione, che cosa ci consiglieresti?

Savina: [00:17:25] Guarda Carlotta, non ci sono consigli utili perché io credo ci siano tanti modelli di relazione quante sono le coppie nel mondo. Ogni coppia, si sa, è un universo. Quindi anche salvare o chiudere una relazione avrà modalità uniche e non discutibili se non dai due che formano la coppia. Certo, non ci si capacita che manchi anche solo la gestualità quotidiana delle piccole cose. Io ad esempio, tornando a prima, a cosa provavo io, sentivo forte il dolore del fatto che non ci cercavamo più per una carezza, ad esempio. 
Si soffre e soffre anche chi si prende la responsabilità della decisione, perché a volte non è una decisione alla quale si arriva in modo unanime. Però ecco, l'unica cosa che vi direi se doveste arrivare a un percorso così, è di continuare a rispettare l'amore che vi siete dati anche nei discorsi tra di voi, anche con i figli non ci sono colpevoli da trovare, perché purtroppo non sempre si cambia nello stesso modo e cambiando, se non si cambia andando nella stessa direzione succede che ci si ritrova lontani. E poi. un'altra cosa, visto che siete anche genitori, dico una cosa che mi avrai sentito dire 1000 volte, che si divorzia solo come coppia, non si divorzia mai come genitori e secondo me non si divorzia mai, nemmeno come individui. Perché io sono rimasta molto, molto, molto attaccata a tuo padre. Guai chi me lo tocca, gli voglio un bene dell'anima e ringrazio 1000 volte Mariò perché lo ama al posto mio oggi e quindi, secondo me, è importante questo, molto importante. Io non riesco a staccarmi da papà, papà per me è una parte importante della mia vita, non solo perché ci siete voi, ma ci siete anche voi. E poi come Isabel Allende ha scritto, non esiste separazione definitiva fino a che esiste il ricordo. E io penso che non potrei mai dimenticare un amore grande come quello per papà.

Carlotta: [00:19:35] Poi sì, quello che hai detto prima effettivamente è vero, nel senso che lo posso confermare che non ho mai sentito da figlia una parola negativa nei confronti di papà e questo devo dire che, anche se tu sai che io sono stata arrabbiata per tanto tempo, questa è veramente una cosa che guardandomi indietro riconosco che ha aiutato tantissimo.

Savina: [00:19:57] Anche perché papà comunque è davvero un uomo straordinario, a noi non sono successe, e poi fossero anche successe, ci sono come dicevo prima ci sono tanti modi per dividersi, no?, e ce ne sono tante quante coppie nel mondo, ma a noi è successo che non c'era una lei e non c'era un lui. Era proprio la mia irrequietezza che mi ha portata a valutare che dovevo dirgli la verità, che dovevo andare. Tutto lì.

Carlotta: [00:20:33] E poi effettivamente, dopo, quando hai conosciuto Alberto che è diventato tuo marito, hai vissuto altri dieci anni di matrimonio, ma poi avete divorziato. Senza entrare nel dettaglio della seconda relazione, che tanto probabilmente non è rilevante in questo momento, mi chiedo spesso e se non vuoi rispondere non rispondi, ma dopo due divorzi che cos'è per te l'amore oggi?

Savina: [00:21:13] Ma guarda, l'amore per me è come un miracolo. Un amore sano è un miracolo che può accaderti da un momento all'altro e che io auguro a tutti almeno una volta nella vita. Io sono stata fortunata perché l'incontro d'amore è raro e quindi lo trovo prezioso. Però, l'amore può non arrivare più e quindi, ad esempio, io oggi sono sola, dopo quasi cinque anni che ho di nuovo divorziato, tra l'altro di nuovo sono la responsabile, nel senso che ho scelto di divorziare anche dal mio secondo marito e ebbene, io oggi guardo all'amore più universale, non è che mi appaga completamente perché è un modo nuovo di stare dentro la quotidianità anche, però credo che anche quest'epoca, il contesto storico che è particolare, il Covid19 compreso, mi ha portata di più a pensare che ci si possa innamorare di cose molto più alte, della natura, dell'universo. E non lo so ancora, sto facendo questo percorso nuovo e onestamente non lo so che tipo di amore sia. Però certamente sono pronta a innamorarmi di nuovo, se succederà.

Carlotta: [00:22:44] Ma non a risposarti...

Savina: [00:22:44] Certo!, anche a risposarmi se l'uomo che amo mi ricambia, e se me lo chiederà, perché per me è una forma di esistere e di credere fino in fondo in quello che faccio.

Carlotta: [00:23:00] Ridiamo, ridiamo, perché quando ha divorziato, il giorno che ha firmato i fogli ed è uscita dall'ufficio, ricordi cosa mi hai detto, mamma?

Savina: [00:23:10] Sono tornata signorina, posso sposarmi domani...

Carlotta: [00:23:14] E io ti ho detto, se ti sposi di nuovo, non invitarmi perché non ci vengo...

Savina: [00:23:24] Vedremo, Vedremo. Ma sai che la tua frase mi ha anche dato l'idea che potrei sposarmi a sorpresa senza dirlo a nessuno?

Carlotta: [00:23:32] Oddio, va bene, va bene, tanto guarda mamma, tu lo sai che ti chiamiamo Savina Jones per una ragione, perché sono le avventure di Savina Jones che continuano imperterrite. Quindi vediamo quale sarà il prossimo capitolo di Savina Jones...

Carlotta: [00:23:48] L'intervista con la mia mamma va avanti, ma la interrompo qui perché dovete sapere che io non amo i podcast lunghi, perché non ho mai tempo di ascoltarli. E visto che mi sto creando questo podcast mio e questo prodotto mio, ho deciso di crearmelo ad immagine e somiglianza. Quindi per ora la interrompo e vi do appuntamento alla prossima settimana con la seconda parte di questa intervista in cui parliamo di un altro cambiamento. Un cambiamento molto speciale che è quello di diventare nonni e non solo diventare nonni, ma diventare nonni di una famiglia che segue i principi Montessori. Insomma, ne sono uscite di cotte e di crude, quindi vi invito ad ascoltarla e se avete dei nonni nei paraggi vi consiglio di fargliela ascoltare. Però non diteglielo che ve l'ho detto io, ok?, quindi non mi rimane che dirvi che se vi manco, da qui alla settimana prossima, mi trovate anche su internet sul mio sito www.latela.com, oppure su Instagram e Facebook come @lateladicarlottablog. Non mi rimane che mandarvi un abbraccio e alla prossima puntata di Educare con calma. Ciao!

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«Educare con calma» è un bel principio di cui a me mancava solo un dettaglio: la calma. Questo podcast è un resoconto del mio viaggio interiore di genitore.