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Episodio 6 ·

Quando i nonni si adattano ai principi Montessori / Con Savina Sciacqua

Questa è la seconda parte dell'intervista con la mia mamma e parliamo di un altro tipo di cambiamento nella vita di una persona: diventare nonni! Mia madre ci ha cresciute in maniera tradizionale e noi cresciamo Oliver ed Emily secondo i principi Montessori: parliamo di come lei ha vissuto il cambiamento e ci racconta anche come sia riuscita a rimanere vicina ai suoi nipoti quando siamo partiti per il nostro viaggio intorno al mondo.

Savina Sciacqua su internet è La nonna che parla, creatrice di audiolibri per bambini. Trovate È la nonna che parla su Instagram (dove ogni tanto legge una delle sue storie per i bimbi che la seguono) e potete scaricare le storie della  "Collezione favole reali" in formato mp3 su Gumroad e in formato audiolibro su iTunes, Scribd, Google Play, Audiobooks e tanti altre piattaforme.

Savina Sciacqua ha anche scritto parecchi libri, tra cui Il lato B dell'amore, Una donna scomoda (prefazione di Massimo Gramellini) e Perché non so fischiare (prefazione di Dacia Maraini), Il ritratto di Dorian GAY e L'Odissea dei Vip. L'ultimo libro lo ha scritto a quattro mani con Maria Teresa Ruta: Il giro del mondo in casseruola.  Trovate tutti i libri di Savina Sciacqua su Apple Books.

Savina Sciacqua è anche la direttrice del magazine online di viaggi Dolce Vita Travel Magazine.

Come appoggiare il podcast:

Io non faccio pubblicità e non accetto sponsor, perché le pubblicità mi danno fastidio e non voglio sottoporvi a più pubblicità di quelle che già vi sommergono nella vita quotidiana. Se vi piace il mio podcast e volete aiutarmi a mantenerlo vivo, potete condividerlo con più amici possibile e acquistare uno dei miei corsi:

  • Educare a lungo termine: un corso online su come educare i nostri figli (e prima noi stessi) in maniera più consapevole. Tanti genitori mi dicono che gli ha cambiato la vita.
  • Co-schooling – educare a casa: un corso online su come affiancare il percorso scolastico per dare l’opportunità ai bambini di non perdere il loro naturale amore per il sapere.
Savina S.
Milano, Lombardia
Sono Savina, ma per i miei nipoti e tanti altri bambini e bambine sono La Nonna che Parla! Trovate le mie audiostorie per l'infanzia sullo Shop.

Carlotta: [00:00:00] Eccomi di nuovo qui per un altro episodio di Educare con calma. Spero che stiate tutti bene e qualsiasi cosa stiate facendo, correndo, camminando, cucinando, cucendo, spero di farvi un po' di compagnia e oggi lo faccio con un ospite speciale. Questa è la seconda parte dell'intervista alla mia mamma. Nella prima parte abbiamo parlato di cambiamenti, di cambiamenti lavorativi, quindi di reinventarsi a livello lavorativo e poi di divorzio. E ho chiesto anche alla mia mamma che cosa sia per lei oggi l'amore dopo due divorzi. Oggi, invece, parliamo di un altro tipo di cambiamento. Quindi, senza dilungarmi troppo, vi lascio la seconda parte dell'intervista. Buon ascolto. 
Adesso mi piacerebbe anche parlare di un altro cambiamento ancora, che è quello di diventare nonni, che è un bellissimo cambiamento nella vita di una persona, credo. E però, purtroppo, dico, purtroppo perché mi dispiace, tanti genitori che fanno il mio corso on line sull'educazione rispettosa mi dicono che l'ostacolo più grande sono i nonni, perché i nonni rimangono un po' tra virgolette chiusi nel loro modo di essere. E anche se io mi ritengo veramente fortunata perché sia tu che papà siete sempre stati davvero molto flessibili e vi siete sempre adattati a noi. Tu, comunque, quel percorso di nonna e di nonna di nipoti che sono cresciuti un po' con un'educazione diversa, l'hai vissuto e quindi mi piacerebbe sapere se hai qualcosa da dire al riguardo.

Savina: [00:01:41] Beh, io è papà e metto dentro anche lui perché ne parliamo spesso e ne parlavamo ancora di più all'epoca, vi abbiamo sempre un po' guardati con curiosità ...

Carlotta: [00:01:51] Gli alieni?

Savina: [00:01:41] Sì, come degli alieni. Perché? Perché in effetti era un grosso stacco, un grosso cambiamento il modo e la modalità in cui noi abbiamo cresciuto voi e il modo in cui voi stavate crescendo i nipoti. Io sono un po' intuitiva, cerco di adattarmi tantissimo in fretta e cerco di adattarmi e di curiosare, perché sono molto curiosa in tutto quello che vedo e quindi continuavo a dire, non possono fare tanti danni...

Carlotta: [00:02:31] Perché i genitori fanno sempre danni...

Savina: [00:02:35] Però cercavo di trovare il meglio di quello che vedevo e che mi lasciava un pochino disorientata perché io ho cresciuto voi in un altro modo e anche se dirò, onestamente, che per certi versi sono stata comunque una madre non convenzionale, ecco questo lo devo dire, per l'epoca almeno in cui ho vissuto io, però, però, però nel frattempo mi sono data tre regole e sono tre azioni e le suggerisco un po' a tutti i nonni, se ci sono dei nonni all'ascolto, perché le mie tre regole sono state, amare, tacere e osservare. 
Perché io so che i nonni di oggi hanno visto più cambiamenti negli ultimi 10/15 anni che durante tutta la loro esistenza, quasi. E quindi so quanto ci si senta frastornati e so quanto scollamento c'è tra un modo in cui siamo stati cresciuti noi e un modo in cui state ad esempio voi crescendo i vostri figli. 
Però io è questo che ho capito. Io so che se amano non saranno mai inadeguati come nonni, se tacciono non potranno mai sbagliare troppo e fare troppi casini, o dire cose di cui pentirsi. E se osservano impareranno anche a stare meglio dentro alla famiglia dei loro figli, che è vero che non è più la loro e che si fa fatica a non pensare un po' anche tanto propria, però, a dispetto di tutto, se non altro per DNA, è anche un poco la nostra famiglia. E quindi ecco, queste sono le tre azioni che io ho scelto per provare a essere una nonna non troppo invadente e non assente, perché ci sono i nonni che sono invadenti e ci sono i nonni che sono assenti. Ecco, io nella mia vita non ho mai sopportato i guru perché nella mia testa io ascolto sempre tante cose, sono curiosa, come dicevo prima, per cui ascolto addirittura tutti e tutte le teorie più fantastiche, poi però io le riallineo, le metto sul piatto, vedo gli estremi e ho scoperto vivendo, che io sto sempre quasi in centro e questo è il mio metodo di fare la nonna.

Carlotta: [00:04:54] Quindi hai detto, amare, tacere, osservare. Devo scriverlo nel mio corso come pillola di saggezza di Savina Sciacqua per i nonni. Lo farò, lo farò. Sì. Ma mi ha incuriosito anche quello che hai detto appunto della differenza di crescere i figli. Perché adesso, da quando sei nonna, da quando ci hai visto un po' noi alieni crescere Oliver ed Emily in questo modo un po' strano, hai conosciuto anche un po' la filosofia Montessori e credo che un po' tu te ne sia anche appassionata, tra virgolette. C'è qualcosa che se potessi tornare indietro cambieresti nel tipo di educazione che hai dato a me, a Cri, o magari invece anche solo qualcosa che già ti apparteneva e che hai scoperto essere anche un principio montessoriano?

Savina: [00:05:38] Beh, c'è qualcosa che tornassi indietro farei diversamente. Osservando voi, darei più attenzione alle parole, alle vostre parole di bambine. Io penso di non averlo fatto abbastanza quando eravate bambine. Però devo dire che da qualche anno sto recuperando perché vi ascolto tantissimo. 
Comunque Montessori o no, io ho sempre sentito importante, per me, e credo sia filo montessoriano, la coerenza e avendo una forte identità anche materna, ho sempre capito che essere madre sarebbe stato complicato perché importava e comportava il mio esempio, quindi cercavo di essere coerente con quello che io pensavo e con quello che erano i miei strumenti, con quello che era la mia filosofia di vita e insomma ho sempre tentato di esserlo. 
Però anche come madre, io, Carlotta, ho avuto il privilegio di sperimentare. 
Sono stata due diverse tipologie di madre, perché con te avevo 24 anni ed eravamo ancora nella coda del boom economico, o comunque in pochi avevano colti segnali di una successiva crisi. In più io e papà eravamo una coppia salda e innamorata, mentre con Cristiana avevo 34 anni ed eravamo in crisi economica, in Italia ci fu una doppia recessione e in più dopo pochi anni sono entrata anche in crisi nella nostra coppia e quindi sono stata due madri diverse rispetto a quello che mi ha condizionato e che c'era fuori. Cioè io ho notato che comunque quello che c'è fuori condiziona anche un poco quello che c'è dentro la coppia e la famiglia e quindi, insomma, ho avuto questo privilegio, tutto sommato, perché mi sono messa in discussione in modo diverso.

Carlotta: [00:07:36] Sì, che poi effettivamente tu sei stata mamma due volte praticamente di bambine piccole perché una volta con me, una volta dieci anni dopo. E poi, adesso che sei nonna, invece, qual è la differenza più grande tra passare tempo con i figli e passare tempo con i nipoti?

Savina: [00:07:56] Ma guarda, questo è facile, questo non ci penso nemmeno perché lo sento, lo sento proprio come una pietra miliare la differenza. Con i miei nipoti sono più leggera, sono alleggerita della responsabilità che comporta l'educazione. Posso permettermi di più, perché so che, anche se sbaglierò qualcosa, non stravolgerà nulla nella loro educazione. Perché vedo che per Oliver ed Emily siete tu e Alex i loro esempi diretti. Quindi insomma, io sto bene nel mio ruolo di nonna e devo ammettere che loro mi divertono tantissimo, e a volte riusciamo anche essere un po' complici, alla faccia tua.

Carlotta: [00:08:41] Io dico sempre, quello che fai con loro non lo voglio sapere. Voi fate cosa volete, è il vostro rapporto. Mi ci è voluto un po' per arrivarci, perché all'inizio cercavo più controllore. Cercavo di controllare un po' la situazione, ma poi ho capito che invece no. Dovete avere il vostro rapporto e se vuoi dargli il gelato in più glielo dai e se vuoi portarli al cinema li porti. Quindi alla fine diciamo che abbiamo trovato, credo anche un po' un equilibrio tra di noi. 
Ma a proposito di cambiamenti e forse anche un po' di Montessori, perché in un certo senso riguarda anche quello, quando noi siamo partiti per la Spagna dalla Spagna per girare il mondo, per te è stato un altro grandissimo cambiamento, come dicevi prima. Non proprio in positivo, perché immagino che ovviamente avresti preferito averci vicino e anche noi avremmo preferito metterti in valigia e portarti. 
Ma da questo cambiamento è nato anche un nuovo e bellissimo progetto che ha fatto compagnia ai bimbi, ma anche a noi in viaggio. Ce lo racconti?

Savina: [00:09:52] È stata una cosa curiosa quella, perché tu lo sai, i bimbi erano davvero piccoli e il mio grosso cruccio era, vedrai che mi dimenticano. Erano troppo piccoli, non avevo ancora creato, secondo me, un rapporto che potesse restare presente nelle loro testoline, poi ancora viaggiando, sarebbero stati distratti da tutto, figurati se si ricordavano la nonna e quello che ci eravamo dati. E quindi ho iniziato a pensare e pensare, chiedendomi, come posso stare vicino a loro? 
Ho passato diversi giorni che ero davvero in crisi perché non riuscivo a trovare il modo, perché secondo me la videochiamata non basta. Ma questo è il mio punto di vista. E comunque non basta a me, nella mia testa ho sempre pensato che una videochiamata non fosse un trait d'union tra di noi, reale e continuativo. Quindi ho iniziato ad incidere e a inviargli ogni settimana una favola, e tra l'altro lo sto facendo ancora adesso, e ogni settimana mi applico a trovare una cosa che possa interessare loro. 
Ma poi dopo tu mi hai detto che loro si divertivano ad ascoltare queste favole perché sono reali, perché in quanto giornalista mi è venuto spontaneo fare favole reali e non di fantasia, chiaramente io sono abituata a viaggiare, a vedere e a scrivere di ciò che vedo e quindi istintivamente ho scritto di cose reali e questo ti è piaciuto...

Carlotta: [00:11:35] Sì, molto. 

Savina: [00:11:35] E questo mi ha dato la forza di continuare anche ad ascoltare con attenzione Oliver e Emily, di vedere un pochino dove va anche la loro curiosità e loro sono i miei più grandi pusher di idee perché loro mi parlano di una cosa, io subito la settimana dopo creo la favola su quello di cui mi hanno parlato.

Carlotta: [00:11:56] È vero, infatti c'è appena arrivata la favola reale dell'albatros perché abbiamo visto gli albatros nel nostro viaggio nell'isola del sud della Nuova Zelanda. E infatti è arrivata puntuale la storia sugli albatros. 

Savina: [00:12:10] Sì, perché alla fine per me è importante seguirli un po' e siccome non posso seguirli da un punto di vista fisico, perché non posso abbracciarli, non posso misurare quanto sono alti, anche se me ne accorgo in videochiamata che sembrano giganti rispetto a quando son partiti. È il mio modo di creare una relazione con loro, infatti quando poi parliamo loro mi fanno vedere i loro giochi e poi magari c'è anche la frase o la parola che ritorna alla favola e che mi chiedono e mi dicono, insomma è il mio trait d'union, è il mio modo di essere nonna. Ed è chiaro che io ho legato anche la voglia di, come posso dire, di essere nonna alla figura del ruolo, perché la nonna secondo me può essere un bel contenitore, la nonna, il nonno è un contenitore di sapere, di esperienze fatte, vissute, conosciute e quindi mi piaceva anche l'idea di diventare, quando poi il progetto si è trasformato in audiolibro, mi piaceva ancora di più l'idea di fare in modo che questo progetto valorizzasse la figura dei nonni, perché i nonni comunque, si sa, sono una bella figura non solo in Italia, penso sia uguale in tutto il mondo.

Carlotta: [00:13:36] Sì che poi a parte quello, devo dire che hai comunque trovato un buco nel mercato, tra virgolette, perché io mi lamentavo sempre che non ci fossero storie reali proprio legate alla realtà, visto che noi cresciamo Oliver ed Emily secondo i principi della filosofia Montessori e fino ai sei anni comunque ci teniamo ad esporli il più possibile alla realtà e il meno possibile alla fantasia, è veramente difficile trovare delle storie che siano reali e che siano basate sulla realtà, con dati reali però anche interessanti, insomma anche divertenti. E credo che tu abbia proprio colpito nel segno, questa collezione di audiolibri secondo me hanno veramente un grandissimo potenziale, adesso dobbiamo solo trovare il modo di farli conoscere e poi siamo a cavallo.

Savina: [00:14:30] Sì sì.

Carlotta: [00:14:31] Perché secondo me, tanto quanto piacciono a Oliver e Emily piacerebbero a tutti i bambini che capiscono l'italiano.

Savina: [00:14:39] E tra l'altro, a proposito di questa cosa che hai detto io, un po' come tuo nonno Rodolfo, ragiono sempre in grande. Anche lui ragionava sempre in grande, ma non per megalomania, proprio perché c'è una sorta di imprenditorialità nella nostra mente e quindi sto facendo anche tradurre le favole in inglese e prossimamente in spagnolo. È ovvio, parlo ai bambini italiani e desidero portarlo avanti in Italia soprattutto, però ci tengo anche a internazionalizzare il progetto. E vorrei dire una cosa su questo progetto perché la collezione ha un nome che è un ossimoro e io amo gli ossimori, come ghiaccio bollente, quindi favole reali, collezione favole reali ... anche il titolo è venuto spontaneo perché, È la nonna che parla, perché io tutte le favole ai bimbi, lo sai, le ho sempre iniziate dicendo Ciao bimbi belli, è la nonna che parla.

Carlotta: [00:15:42] Il titolo è nato da sé. Comunque poi in ogni caso metterò proprio tutti i riferimenti anche nelle note del podcast con i link, chi vuole conoscere questi audiolibri può conoscerli. Per concludere, o più o meno, concludere, mi chiedevo se mi piace sempre chiedere se c'è una domanda che non ti ho fatto a cui ti sarebbe piaciuto rispondere perché a me rimane, a volte, non sempre, ma a volte mi rimane un po' un gusto amaro quando finisco le interviste, perché penso, cavolo!, però avrebbero potuto chiedermi quella cosa. E quindi c'è una domanda che non ti ho fatto a cui ti sarebbe piaciuto rispondere.

Savina: [00:16:21] Sì, e mi ricollego proprio al nome del tuo podcast, Educare con calma, perché volevo dirti che anche io ho usato la calma per educare te e Cristiana. L'ho usata meno quando eravate piccole perché eravate degli zuccherini. L'ho usata di più, sì, l'ho usata di più nella fase adolescenziale, ma comunque so che tante volte sono riuscita a mantenere la calma, non sempre, ma tantissime volte e mi piace ricordare quello che scrisse Italo Svevo che disse, quella calma era la vera scienza della vita. E in effetti ci sta. Quella calma che io ho usato con voi era la mia scienza della nostra vita e quindi mi ha aiutato molto reggere e tenere, tenere botta a quanto siete state forti con me e io amo il fatto che siate volitive, però mi ha fatto fare molta fatica.

Carlotta: [00:17:25] E invece mi sa che mi hai un po' anticipata perché come ultima domanda ti avrei chiesto un motto, una citazione, una frase di una canzone che pensi che riassuma un po' il tuo approccio alla vita, o la tua attitudine verso i cambiamenti, ma mi hai detto questa frase di Italo Svevo, che effettivamente è molto bella, ma se ne hai altre, visto che io so che tu sei un piccolo forziere di citazioni, se ne hai altre, magari me le puoi lasciare.

Savina: [00:17:52] Sì, ho due frasi, due frasi che su tutte identificano il fatto che io sono proprio una votata al cambiamento. La prima è, "presto fu tardi". È una frase di Marguerite Duras che è una novellista francese e dice molto, presto fu tardi. Quindi, io ogni tanto ci penso e dico no, no, lo devo fare, lo devo fare, devo avere la forza, devo buttare via le paure, lo devo fare perché presto fu tardi e quindi non si è mai abbastanza in tempo a fare quello che ci suggerisce il cuore, il fisico, la mente, l'anima, tutto. 
E poi c'è la seconda che è di Emerson e che dice, "ciò che sei parla più forte di ciò che dici". Io credo che lui l'abbia scritta mentre osservava gli altri per invitare a non stare in superficie. Io questa frase la uso per me, per guardarmi da fuori ed è uno sprone a tenere la barra dritta sui miei valori al di là di tutti i cambiamenti che io desidero, o che io subisco.

Carlotta: [00:19:03] Che è bellissima e la inserirò anche questa nel mio corso, perché devo dire che calza a pennello anche con il cambiamento per educare diversamente e cercare appunto di non educare come siamo stati educati, che è un po' quello che insomma che non è semplice, ecco, per chi intraprende un tipo di educazione diversa da quella che ha ricevuto. E con questo, mami, credo che ce l'abbiamo fatta, mi sembra quasi impossibile la mia prima intervista del podcast... ahahaha

Savina: [00:19:34] Sono felicissima di essere stata io e ti volevo ringraziare perché per me parlare dall'altra parte del microfono è una cosa nuova. Io ho sempre intervistato nella mia vita, per cui non ho magari tenuto i tempi giusti e mi sono scoperta anche io in questo nuovo modo di essere, ero molto intimidita dal fare questa intervista, però mi hai messo a mio agio e quindi ti ringrazio.

Carlotta: [00:20:02] Grazie a te mami, è stato sicuramente bello. Ho scoperto anche tantissime cose, come dicevo prima che non sapevo, dovremmo farlo più spesso, probabilmente magari dobbiamo farlo una volta all'anno e così scopro qualche altra cosa con temi diversi.

Savina: [00:20:19] Volentieri, volentieri perché in fondo ho tante tantissime frasi da regalarti, visto che sai che sono un forziere. Quindi su ogni argomento ne avrei un tot. Sono frasi che porto con me, quindi non sono create ad hoc e questo ci tengo a dirlo, sono frasi che hanno proprio orientato la mia vita.

Carlotta: [00:20:37] Sì sì. Poi lei è proprio fatta così, cioè non avevo alcun dubbio che se le dicevo di dirmi una frase, lei me ne avrebbe tirata fuori 1 o 2, perché le tira fuori anche solo a pranzo quindi insomma, sono proprio parte di te queste frasi.

Savina: [00:20:52] Sì.

Carlotta: [00:20:52] Bene mami, allora ti saluto e grazie mille per questa bellissima intervista e per aver accettato anche di venire come ospite nel mio podcast, come primo ospite e a chi ci ascolta da casa ricordo che mi trovate anche su www.latela.com  e su Instagram e Facebook come @lateladicarlottablog. E con questo io e la mia mamma vi salutiamo e vi do appuntamento alla prossima puntata di Educare con calma a tutti. Un abbraccio.

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«Educare con calma» è un bel principio di cui a me mancava solo un dettaglio: la calma. Questo podcast è un resoconto del mio viaggio interiore di genitore.