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Punto e a capo senza paura

Carlotta Cerri
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Ci è voluto un po’ più del previsto — e ora vi svelo il perché — ma torno ufficialmente a scrivere.

Ieri è stato il mio primo giorno ufficiale di vacanza in attesa della scimmietta. Come avevo accennato, doveva essere già lunedì scorso, oltre una settimana fa, ma:

  • I programmi non vanno mai come li programmi. Ho lavorato non-stop come una pazzerella sia lunedì che martedì per aiutare e supervisionare le insegnanti in TUTTE le lezioni in cui mi hanno sostituita. Quindi alla fine doppio lavoro invece di vacanza.
  • Martedì sera, esausta e con il sistema immunitario sotto zero (ospiti nel fine settimana, cibo meno sano, meno sonno, corse da eroina lunedì e martedì), sono crollata e mi sono fatta una settimana a letto con raffreddore, mal di gola, tosse e febbre a 39°C… che ho sconfitto con lunghe dormite e infinite spremute! Tiè!

Quindi ieri è stato il mio primo giorno di vacanza.

E ieri, per la prima volta, sono entrata in un negozio per bambini e ho comprato una tutina e un paio di body. Più simbolici che altro — non so nemmeno quanto sarà grande e se gli andranno. Ma con quel semplice gesto simbolico ho girato una pagina del libro della mia vita e ufficialmente aperto quello che è un nuovo capitolo.

I cambiamenti spaventano

Ogni nuovo capitolo racchiude nuovi traguardi e l'obbligo di lasciarsene altri alle spalle. Ed è così che la settimana scorsa ho affidato il mio primo bambino, il mio business, a due ottime insegnanti che mi sostituiranno nei mesi a venire.

Non è stato semplice. Dopo 5 anni di alti e bassi, vittorie e sconfitte, passi avanti e indietro per ottenere finalmente un’attività di successo che ruota completamente intorno a me — la mia one-woman language school, come la chiamo io — lasciare il testimone è stato un po’ traumatico. Fa paura.

Non perché non mi fidi delle insegnanti che ho scelto o perché temo che non facciano un buon lavoro. E nemmeno il contrario – bando alla modestia – perché temo che piacciano di più loro ai miei studenti di quanto piacessi io… si sa, 5 anni di esperienza forniscono un paio di assi nella manica, un know-how e un savoir-faire da fare invidia a qualsiasi “debuttante". Insomma, so che mancherò a tutti i miei studenti. :-)

E la verità è che mi mancheranno anche loro, le mie lezioni. Mi mancherà Enrique, il mio studente di 80 anni che dopo quattro anni continua a confondere “call” e “tell”. Mi mancheranno Susana, Pepe e Pepón con i quali a volte non riuscivamo nemmeno ad arrivare alla prima fotocopia del giorno, così immersi in racconti e risate. Mi mancherà Paloma, con i suoi inaspettati giorni di perfezione e i suoi patatrac interminabili. Mi mancherà andare a prendere Eliza e Andrea a scuola e fare il gioco degli alti e bassi in macchina. A modo suo, ogni studente mi mancherà.

Forse è più questo senso di nostalgia, abbandonare qualcosa che per me è così familiare – il mio porto sicuro – e non sapere quanta vita passerà prima di ritrovarlo. Forse è questo a farmi paura. Tanta che ho quasi pensato di farmi sostituire solo in alcune lezioni e lavorare part-time fino alla nascita.

Ma poi perché? Per posticipare un passo che è comunque inevitabile? No ha senso. Come separarsi e non firmare i fogli del divorzio – passeranno i giorni, i mesi, gli anni, ma prima o poi ci si troverà davanti allo stesso foglio con la stessa paura.

La paura non è reale

La paura sembra essere parte di noi, del nostro io più profondo — sembra essere nella natura dell'uomo temere i cambiamenti. Ma non è reale. È un prodotto della nostra immaginazione. È la nostra percezione di una situazione scomoda, innaturale, non familiare; è la nostra previsione di un futuro idealmente più triste — è tutto più grigio quando si ha paura — che forse mai nemmeno esisterà. E si nutre del nostro procrastinare. Più la si nutre, più cresce. Più cresce, più ci blocca. Più ci blocca, più abbiamo paura. Più abbiamo paura, più nutriamo la paura. Più nutriamo la paura, più cresce. Più cresce, più ci blocca…

A volte penso ai grandi cambiamenti della mia vita, quelli che mi spaventavano davvero e che continuavo a ritardare. E poi penso al dopo, a quando avevo finalmente preso una decisione e potevo finalmente guardarmi indietro. Mai una volta ho pensato: "Avevo proprio ragione ad avere paura!". Ogni volta, era più un: "Che scema che sono stata ad aspettare tanto!" o "Tanta paura per niente!".

La paura è la più acerrima nemica del cambiamento. Per questo, ho deciso di abbracciare l’idea che la paura non è reale. Basta separarcene e guardare il nostro piccolo universo da fuori, con gli occhi della razionalità, per renderci conto che qualsiasi decisione prenderemo, per quanto difficile e scomoda ci possa sembrare, ci causerà un piccolo o grande momento di dolore temporaneo, confusione, ansietà, ma poi tutto si ristabilirà naturalmente in quello che è il nuovo capitolo della nostra vita.

Noi esseri umani, per natura, tendiamo sempre a sopravvivere e ristabilire l’ordine vitale ad ogni capitolo del nostro personale libro.

La paura è una nostra scelta

Ed è per questo che, in questo processo di passaggio da un presente che deve inevitabilmente cambiare ad un futuro che non sappiamo cosa ci riserva, la paura non è necessaria, è solo un ostacolo che crea la nostra mente per rimandare una decisione dolorosa, scomoda, non familiare.

Il cambiamento è reale, la paura è una scelta. E quindi io inizio questo nuovo capitolo della mia vita senza la più minima paura — né di quello che ne sarà della mia attività, né del parto né del fatto che tra un mese metterò al mondo una persona che dipenderà completamente da me (che è forse il pensiero potenzialmente più pauroso di tutti) — e fiduciosa che anche in questo nuovo capitolo, prima o dopo, l’ordine si ristabilirà ed everything will be all right.

E lo auguro anche a voi. Se siete ad un bivio, se volete cambiare la vostra vita, se siete indecisi su una relazione affettiva o lavorativa, se procrastinate ormai da tempo su una decisione che sembra difficile, se sapete la direzione ma non avete il coraggio di girare il volante, ricordatevi: la paura è una vostra scelta. Scegliete di non avere paura e tutto sembrerà più facile. Fate il primo passo verso il cambiamento e la strada sembrerà improvvisamente in discesa.

Punto e a capo.

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