C'è bel tempo? Lo decidiamo noi per i nostri bambini?

Carlotta Cerri
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Pensiero a ragnatela: quando diciamo bello o brutto tempo, decidiamo noi per i nostri bambini come devono vedere il tempo e come debba farli sentire. 

Nei miei corsi e percorsi insisto tanto sull’importanza del linguaggio: il linguaggio modella mentalità, non smetterò di ricordarmelo e ricordarvelo. È lo strumento più potente che abbiamo per avviare qualsiasi cambiamento (soprattuto nelle relazioni) e spesso lo usiamo male o senza riflettere sul messaggio.

Questo è solo un esempio, anche abbastanza superficiale, ma secondo me nasconde grandi riflessioni. Sempre di più, mi sto rendendo conto come piccoli cambiamenti nel linguaggio si riflettono in grandi cambiamenti di mentalità.

Prima di andare a dormire, oggi mi chiedevo, perché diciamo bello o brutto tempo? E mi sono detta, mannaggia, diamo dei giudizi di valore persino al tempo. 
Invece di chiedere c’è il sole o c’è la pioggia, chiediamo, fa bello o fa brutto?, dando per scontato che la pioggia sia brutto tempo, e il sole bel tempo. E quindi, con i nostri figli, ovviamente, il messaggio che continuiamo a perpetuare è proprio questo: il sole è bello, la pioggia è brutta. 

E visto che il linguaggio modella mentalità, praticamente decidiamo noi per i nostri figli come devono vedere il tempo e glielo inculchiamo. E se loro adorassero la pioggia e per loro la pioggia fosse bel tempo? Come tutti i bambini, tra l’altro, perché l’acqua è affascinante, ci sono le pozzanghere, wow!, Però a forza di ripetere che la pioggia è brutto tempo, piano piano i nostri bambini smettono di amare la pioggia,  e la pioggia diventa brutto tempo. 

Ora. Ho usato il tempo per fare un esempio, ma quante altre mentalità perpetuiamo in questo modo, solo perché si dice così, o si fa così.

Penso agli stereotipi di genere ad esempio. Penso al giudizio di valore che attribuiamo alle emozioni, la rabbia è negativa, la felicità è positiva.

Solo secondo me ha poco senso? Comunque, volevo proprio lasciarvi questo riflessione qui, non perché dobbiate smettere di dire bello o brutto tempo, ma perché mi piace riflettere con voi sul linguaggio che usiamo, sui messaggi che perpetuiamo con i nostri bambini. Perché il linguaggio è importantissimo. 
E magari la prossima volta invece di chiedere, fa bello o fa brutto, io chiederò, piove o c’è il sole?
O pensate che non faccia la differenza?
 

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