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Il tuo corpo non è un’app che tutti possono recensire

Carlotta Cerri
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Il reel è stato ispirato da Emily, che a letto, la sera, spesso dice: 

Good night, Oliver, I love you.

Buona notte, mamma, ti amo.

Hyvää yötä, isi, mä rakastan sua.

Good night, Emily, I love you.

Lei si include tra le persone che ama e io so che questo è in parte il risultato del nostro modo di comunicare (su tanti fronti, ma qui parliamo di corpi).

L’altro giorno ho rivisto parte di una serie televisiva che guardavo tanti anni fa e sono rimasta scioccata dai commenti sui corpi delle ragazze, sua quanto avessero le cosce troppo grandi, il sedere troppo piatto, il seno troppo grosso per quel vestito, e istintivamente ho pensato alla generazione di bambini e ragazze che stiamo vedendo oggi sui social media (e ovviamente a mia figlia).

In casa nostra non parliamo di “fare esercizio per perdere kg” o di “prova bikini” o di “kg da perdere dopo Natale” o di “diete”: è un linguaggio che abbiamo eliminato consapevolmente. Invece, parliamo di prendersi cura del nostro corpo con il movimento e con cibo che lo nutra. Parliamo dell’importanza di non giudicare una persona dal suo corpo, di prendersi cura della salute fisica e mentale e di connetterci con noi stessi.

Per tanto tempo io ho pensato che i giudizi degli altri sul mio aspetto determinassero il mio valore di individuo (e non c’è da stupirsi in un modo in cui esistono serie TV così).

Anzi, ricordo che mi sembrava normale che gli altri, anche solo l’allenatore o i miei fidanzati, valutassero il mio corpo, il mio aspetto, i miei vestiti.

E uno dei messaggi che mi impegnerò con tutta le stessa a trasmettere a Emily è questo: Chiunque ti faccia sentire che il tuo corpo non ha valore, chiunque osi suggerire che il tuo corpo non è abbastanza (bello, magro, tonico, muscoloso, slanciato), non merita il tuo tempo, né la tua energia, né il tuo cuore.

Il tuo corpo ha valore così com’è.

Prenditene cura per te e non per gli altri. Prenditene cura per la tua salute fisica e mentale e non solo per l’immagine che ti restituisce lo specchio.

Ma soprattutto, impara a dirti parole d’amore, di accoglienza e di accettazione e poi invece di ascoltare le parole degli altri che spesso sono dolorose, concentrati sulle tue che allora saranno più potenti.

E questo non è un messaggio che bisogna trasmettere solo alle bambine e alle ragazze (purtroppo ha un effetto più devastante su di loro ed è per questo che nel reel parlo di Emily). Ma anche a mio figlio Oliver insegno che i corpi non sono app da recensire.

E ricordati: il tuo corpo non è un’applicazione che tutti possono recensire.

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